Ti immagini di svegliarti una mattina e veder comparire il volto della Regina di Inghilterra sulla facciata del tuo edificio? O di coprire le macchie di umidità con gli occhi penetranti di Albert Einstein? Con i murales è possibile! Al contrario di quanto si pensi, i graffiti non sono un fenomeno recente: secondo alcuni le loro origini risalirebbero all’antico Egitto, altri ritengono che la nascita di questa forma artistica sarebbe da collocare nell’Impero Romano, mentre diverse testimonianze dimostrano che Jack lo Squartatore fu uno dei graffitari più celebri della storia –anche se preferiva dare sfogo alla sua vena artistica con il sangue e non con la pittura spray-. Di seguito ti presentiamo una piccola mostra virtuale che raccoglie alcune delle opere di strada più autentiche e spettacolari del mondo.
#1 Kobra, un’esplosione di colori caleidoscopici
Eduardo Kobra rappresenta, con il permesso di Bansky, l’artista urbano più influente del periodo attuale. Nel corso degli anni le sue opere hanno acceso forti sentimenti, veicolati attraverso murales immensi e colorati raffiguranti personaggi storici dalle forme surrealiste. Tali forme, unite agli immancabili triangoli e quadrati, creano un’intensa sensazione ‘caleidoscopica’. Ogni opera racchiude in sé nostalgia e speranza, rappresentando l’umanità sotto diverse sfaccettature. Ogni elemento è curato in modo meticoloso, ma il particolare più saliente sono gli occhi dei suoi ritratti, dallo sguardo intenso e penetrante.In questo articolo
- #2 Banksy, l’artista più ricercato
- #3 Natalia Rak, tra fantasie oniriche e racconti fiabeschi
- #4 Hopare, la forza del contrasto
- #5 Seth, il mondo segreto dei bambini
- #6 Edgar Mueller, l’abisso in 3D
- #7 David Walker, ombre colorate
- #8 JR, il fotografo dell’anima
- #9 Os Gemeos, l’identità urbana dell’America Latina
- #10 Blu, arte urbana per colorare il grigio metropolitano
- #11 Phlegm, dove abitano i mostri
- #12 Vhils, i solchi del tempo
- #13 Keith Haring, dalla parete al museo
Via: Eduardo Kobra
#2 Banksy, l’artista più ricercato
Ribelle e rivoluzionario; ad esso dobbiamo l’espansione del movimento della street art. La sua identità sconosciuta ha dato origine a molteplici ipotesi su chi fosse realmente. Le sue opere sono esposte in diversi musei, vendute per milioni di euro senza il consenso di un artista che attualmente rientra, assieme a Bill Murray, tra le persone più cool del mondo. Per farci un’idea della reputazione di Bansky, basta pensare che i creatori dei Simpson lo hanno scelto per affidargli un intero opening. Forse le sue opere non saranno le più impressionanti, ma la profondità del personaggio è innegabile.
Via: Bansky.co.uk, Vogue, Hummusnotwalls e Parkohwell
#3 Natalia Rak, tra fantasie oniriche e racconti fiabeschi
Natalia Rak è un’artista polacca in grado di realizzare autentiche opere d’arte, tanto sulla tela quanto sui mattoni. La sua visione onirica della femminilità, l’utilizzo del colore ed i tocchi surrealisti rendono i suoi murales intensi ed affascinanti, spingendo i passanti ad osservarli a lungo. Riesci ad immedesimarti nei personaggi dei suoi murales?
Via: Natalia Rak e 100 grados
#4 Hopare, la forza del contrasto
Alexandre Monteira, più comunemente conosciuto come Hopare, è un artista francese con il potere di combinare le linee ed i colori con un mix di forza ed intensità, regalandoci ritratti sognatori dalle tonalità accese. A metà tra l’arte figurativa e l’astrattismo, le opere di Hopare trasformano il grigio metropolitano in disegni di bellezza drammatica.
Via: Street Art Utopia
#5 Seth, il mondo segreto dei bambini
“Pittore, viaggiatore e un po’ documentarista”. È così che si definisce l’artista francese Julian Malland, che ha tratto l’alias del suo nome da un oscuro dio egizio. Influenzato dal leggendario fumettista Jean Giraud (Moebius), Seth crede in un’arte pubblica e non urbana. Porte aperte sul mondo dei sogni, nubi arcobaleno immerse in un mondo grigio e bambini tristi sono la sua risposta alla serietà dell’universo.
Via: Vandablog, Odd Stuff Magazine e Flickr
#6 Edgar Mueller, l’abisso in 3D
Conosciuto come l’illusionista delle vertigini, il tedesco Edgar Mueller viaggia per il mondo gessi in spalla da quando aveva 25 anni, realizzando perfette copie di opere dei grandi maestri, ritratte sul suolo delle città. Senza nulla togliere ai suoi laboratori itineranti – appuntamento obbligatorio per gli appassionati delle Belle Arti -, ciò che ha reso Mueller così celebre sono le sue rappresentazioni naturali dell’abisso. Precipizi, cascate, grotte o qualsiasi voragine in grado di accendere le nostre emozioni attraverso la tridimensionalità.
Via: Flickr, Momentos inspirados e Metamorph
#7 David Walker, ombre colorate
Il primo contatto che David Walker ha avuto con il mondo del lavoro è stato quello che chiunque vedrebbe come il classico lavoro occasionale: progettare alcune t-shirt per la band The Prodigy. Una cosa normale per un artista alle prime armi, che negli anni ha sviluppato la propria passione, incarnandola prima in sobri ritratti in bianco e nero, per poi scoprire la lirica del caos a tutto colore. Questo mago delle bombolette spray – non utilizza pennelli, né tantomeno la tela – afferma di dedicare la propria vita alla costante ricerca della bellezza perfetta. Molti di noi crederanno di averla già trovata.
Via: Full of taste, Street Art London e Street Art News
#8 JR, il fotografo dell’anima
Battezzato come “il Cartier-Bresson del XXI secolo”, JR è un fotografo dall’identità sconosciuta che espone le proprie opere in strada, da esso definita “la galleria d’arte più grande del pianeta”. Creativo e visionario, JR utilizza gli occhi per esplorare le parti più profonde dell’essere umano. L’amore per l’umanità e l’ambizione senza limiti sono gli unici veri strumenti che impiega per compiere l’obiettivo che si è prefissato: cambiare il mondo.
Via: Void Mirror, Infobae e Gawker
#9 Os Gemeos, l’identità urbana dell’America Latina
Quando si parla di arte urbana non esiste alcun paese tanto eccitante quanto il Brasile. Provenienti dal mondo della breakdance e della cultura hip-hop, i fratelli gemelli Os Gemeos hanno contribuito fortemente nella costruzione dell’identità artistica del paese. Diversi volti ed una grande quantità di talento sono i requisiti fondamentali per ritrarre pupazzi gialli senza essere accusati di copiare la famiglia più famosa di tutta l’America. La loro missione: rappresentare la società latinoamericana con molto ‘flow’.
Via: New York Times, Upperplayground e Memorial
#10 Blu, arte urbana per colorare il grigio metropolitano
Blu è un ragazzo italiano che utilizza la pittura delle facciate per reinterpretare lo spazio architettonico e, al tempo stesso, parlare alla società urbana e industriale in via diretta. Il suo stile contiene tratti provenienti dal surrealismo e dalla cultura pop, sebbene ciò che lo contraddistingue dai suoi colleghi sia il suo acido sarcasmo ed il pessimismo cronico. L’unica cosa che sappiamo dell’artista è che è cresciuto disegnando le pareti di Bologna.
Via: Graffart, Visual Trips, Stret Art Berlin e AndBerlin
#11 Phlegm, dove abitano i mostri
Probabilmente l’unico personaggio della lista che non proviene esattamente dal mondo dei graffiti, bensì da quello dei fumetti. Phlegm è un disegnatore ed illustratore che si innamorò dell’arte urbana dopo essersi accorto che disegnare le sue opere in strada gli regalava l’occasione di far parte della vita della gente e che questo è il modo migliore per influire sulla società (cosa impossibile in una galleria d’arte). I suoi mostri e gli ingranaggi sono un’ode alla fantasia ed al lavoro di squadra, oltre ad una celebrazione della differenza che emozionerebbe Tim Burton. Due pollici in su per Phlegm.
Via: Phlegm Comic News, Twisted Fister e Egomonster
#12 Vhils, i solchi del tempo
Martello, scalpello e martello sono gli strumenti utilizzati dal portoghese Vhils, in passato respinto dalla Facoltà di Belle Arti di Lisbona ed attualmente conosciuto come uno degli artisti urbani più celebri al mondo. Oltre ad aver ricevuto ottime valutazioni dagli esperti del settore, rappresentano anche le opere preferite dalla band irlandese U2, che ha richiesto all’artista di dirigere il suo ultimo videoclip. Alexandre Farto – vero nome dell’artista – utilizza tutto ciò di cui la città dispone per creare i suoi duri ritratti, impiegati come metafora del passare del tempo e come testimonianza della degradazione delle città, probabilmente il tema principale dei lavori di Vhils. I solchi scolpiti sulla pietra invecchiano i volti e le città al tempo stesso.
Via: Wooster Collective, Museografo, Woolfest e Making art happen
#13 Keith Haring, dalla parete al museo
Quando parliamo di Keith Haring ci riferiamo a un TITANO del XX secolo, nonché al padre dell’espressione grafica di strada. È l’uomo che portò il pop nella strada ed il primo ad utilizzare i muri per parlare di temi scottanti quali il sesso, la morte, le droghe o l’AIDS. Per un lungo periodo compreso tra gli anni ’80 e ’90 le sue opere comparvero in ogni dove: t-shirt, televisione, lattine di Coca-Cola, pacchi di sigarette... arrivò a disegnare una parte del muro di Berlino e Bansky riconobbe la sua influenza nella realizzazione di una delle sue opere più celebri. Haring fu l’attivista che rese l’arte un affare pubblico, nonché uno dei personaggi che riuscì perfettamente a captare il momentum della propria epoca. Una figura fondamentale che ci ha regalato una maggiore conoscenza della cultura urbana, dell’arte contemporanea e degli anni ’80.