Lei è Carlotta Berta. In una breve descrizione di sé stessa si è definita un ingegnere (edile) con l'apostrofo. Una trovata originale per sottintendere che la qualifica va letta al femminile.
Una coppia, Mattia e Marianna, la scelgono perché l'ingegnere è specializzata nell'interior design e loro hanno un'idea complessa nel cuore: trasformare una casa desueta e ordinaria in un "ricordo della Corsica", terra evidentemente amata.
Come si fa a trasformare una casa in un ricordo? La coppia ha già un'idea, ma ha bisogno dell'ingegnere con l'apostrofo per vedere su carta come sviluppare il desiderio. L'ingegnere non è convinta: "troppo conservativo", risponde, dopo aver analizzato il progetto buttato giù da Mattia e Marianna. Osiamo. Per non destabilizzare i suoi clienti la Berta idea una serie di 6 progetti diversi, tutti afferenti al ricordo della Corsica ma presentati in ordine crescente di ardimento: dal più conservativo al più intrepido. La coppia avrebbe potuto scegliere. Hanno scelto il progetto 6: quello più audace. L'ingegnere interior designer gongola.
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La moodboard
Il ricordo della Corsica è un punto sostanziale da cui la coppia parte: l'ingegnere raccoglie la sfida. Interpretare un ricordo per trasformarlo in una casa può apparire difficile, ma non per un interior designer, che di sogni, desideri e sfumature fa il suo pane quotidiano. Come può la Corsica entrare nella casa della coppia? Ma attraverso i colori, è evidente. Per questa ragione l'ingegnere sceglie il Biscay Bay, un blu petrolio, che si declina nei dettagli arrivando all'ottanio, passando per il carta da zucchero.
Chiaramente stiamo cercando il mare.
Il Biscay Bay lo si incontra appena entrati in casi: colora una parte del soffitto e del corridoio, tanto per chiarire il concetto, ma senza eccedere. L'effetto è nel complesso di grande impatto.
La sabbia chiara dell'isola è la base cromatica su cui si imposta tutto "Progetto 6". Il calore della terra corsa viene identificato in un gres porcellanato effetto legno dalle tonalità chiare, ma calde e accoglienti. L'installazione "a correre" riduce le frammentazioni e i listelli di un bel formato grande riducono le fughe e donano all'insieme un senso di piacevole continuità.
Il progetto
Il punto di partenza era una casa con disposizione un po' cieca: lungo corridoio, tre stanze sulla sinistra, una cucina in fondo a destra, a chiudere il corridoio un bagno. Colori spenti, rivestimenti scuri, assetto anonimo. Il desiderio della coppia era avere sul lato sinistro, all'ingresso in casa, un'area a pianta aperta che potesse accogliere gli ospiti, che diventasse zona relax. Ma con un budget limitato e una cucina in fondo al corridoio a destra (lato opposto, ben distante), avrebbero avuto un soggiorno lontano dai servizi: l'ingegnere non è d'accordo e per fortuna riesce a spingere Mattia e Marianna verso una rivisitazione del tutto, che non sia dispendiosa, che unisca l'utile al dilettevole.
La zona relax si sposta dunque in fondo a sinistra, così da intercettare la colonna scarichi del bagno e risparmiare sulle spese extra. La cucina dunque ribalta la sua posizione iniziale rispetto al corridoio, divenendo una spaziosa zona living open space. Al posto della cucina, in fondo a sinistra c'è una comoda camera da letto. Il piccolo bagno presente viene ingrandito rubando metratura al lungo corridoio, che così diventa più corto. Lì dove Mattia e Marianna avrebbero desiderato la zona relax a pianta aperta, ovvero all'ingresso, resta la parete, resta la porta e si ricava una seconda camera da letto.
L'arredamento
Per quel che riguarda l'arredamento sono pochi i pezzi proposti dall'interior designer: sostanzialmente la coppia aveva quasi tutto. Ma come disporre quel che c'è all'interno di un ricordo della Corsica? La mano esperta dispone i mobili in modo tale da stravolgere una vita precedente della mobilia, inserendosi all'interno di un nuovo contesto, in cui i colori alle pareti dialogano con gli elementi senza distonie.
Trattandosi di una zona living a pianta aperta, il desiderio di Marianna di avere una cucina con penisola diventa vincente: il braccio crea una struttura a C che non solo ben delinea l'area cucina, ma separa l'ambiente da tutto il resto con acuta nonchalance.
L'area da pranzo vede delle splendide sedute che ricordano il Biscay Bay, immerse in area dai toni del sabbia, del bianco e del tortora (alle pareti) senza risultare dunque eccessive o ridondanti. Sul tavolo da pranzo cade un lampadario classico a goccia rivisitato in chiave moderna nel colore scuro.
La camera da letto è fondamentalmente un'oasi di relax in cui il carta da zucchero abbraccia un arredamento pressoché bianco creando un'atmosfera pacifica e placida. Una chicca da creativo: l'ingegnere ha inserito l'armadio con ante a specchio su una parete da cui viene anche ricavato un finto pilastro che, dall'altro lato, ospita un armadio a muro in bagno. Utilissimo.
Se nella casa il fil rouge del Biscay Bay si fa riconoscere, nel bagno è assente: la palette è chiarissima, si passa dal beige al bianco alla ricerca di eterea luminosità. Un angolo di sabbia su cui distendersi lontani dalla risacca del mare. Il rivestimento presenta qui forme geometriche miste, creando quel gioco che manca nel colore e ricopre le pareti unicamente nelle zone utili: doccia, lavandino e sanitari.