In questa guida
- Costi per cambiare caldaia
- Quando sostituire la caldaia?
- Informazione utile
- La vecchia caldaia si è rotta: con quale sostituirla?
- Prezzi per la sostituzione degli elementi della caldaia
- Quanto costa cambiare una caldaia in base alle città?
- Domande frequenti circa la sostituzione della caldaia
- Cambiare la caldaia: a chi spetta la sostituzione?
- Cambiare la caldaia condominiale: come fare?
- Cambiare la caldaia di casa o del condominio: detrazioni
- Cosa deve includere una richiesta di preventivo per cambiare la caldaia?
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Costi per cambiare caldaia
Tipo di lavoro | Prezzo | Dettagli |
Cambiare caldaia casa (70mq) | 700 € | Caldaia Ariston a condensazione |
Cambiare caldaia appartamento (150 mq) | 1.500 € | Ariston, caldaia murale Alteas One Net 35 condensazione |
Cambiare caldaia villa (100 mq) | 900 € | Caldaia Baxi a condensazione |
Cambiare caldaia ufficio (400mq) | 2.000 € | Beretta Exclusive Boiler Green |
Cambiare caldaia locale commerciale (200 mq) | 1.400 € | Vaillant ecoTec Plus |
Cambiare caldaia ristorante (600 mq) | 2.300 € | Cosmogas Aguadens |
Quando sostituire la caldaia?
Caldaia datata
È necessario sostituire una caldaia, quando quest’ultima è datata, ossia, ha più di 10 anni. In tal caso, è bene effettuare questo tipo di intervento ed installare un modello più avanzato ed efficiente, grazie al quale è possibile ottenere maggiore risparmio energetico e minori costi di gestione, inquinando meno l’ambiente.
Il prezzo medio per sostituire una caldaia tradizionale con un modello a condensazione è di circa 1.500€.
Guasti continui
Quando la vecchia caldaia si guasta di frequente è opportuno sostituirla con un modello nuovo. I problemi più comuni relativi ad una caldaia obsoleta sono le perdite, i blocchi continui, i rumori, i cattivi odori, la mancata produzione di riscaldamento o acqua calda sanitaria, i consumi elevati ed i problemi di pressione.
Quanto costa cambiare caldaia a gas con un modello a condensazione? Il prezzo medio di questo lavoro è di circa 4.000€.
Classe di efficienza obsoleta
Gli impianti di riscaldamento obsoleti non sono più performanti, pertanto, comportano solo grandi sprechi di energia e maggiori spese. Sostituire una caldaia quando la sua classe di efficienza energetica è ormai obsoleta, è un’ottima soluzione per risparmiare, consumare meno energia e produrre un numero minore di emissioni nocive.
Il costo medio per sostituire una caldaia tradizionale con un modello di classe energetica A o superiori,è di circa 1.600€.
Rendimento non soddisfacente
Un'altra condizione per la quale è necessario sostituire la caldaia, è il calo del suo rendimento. Nel tempo, la resa termica di tali dispositivi va a scemare, e con essa, anche il comfort domestico. Solo installando un apparecchio di nuova generazione si può provvedere a migliorare l’efficienza termica di un immobile, soprattutto, se si opta per sistemi ibridi innovativi.
Quanto costa cambiare caldaia a condensazione con pompa di calore? Il prezzo medio di tale intervento è di circa 7.500€.
Informazione utile
Il prezzo medio per cambiare la caldaia varia in funzione del modello scelto ed è di circa 1800€. Naturalmente, occorre considerare anche una riduzione della spesa in funzione degli incentivi fiscali.
- Da 1 a 2 giorni
- Dificoltà: Medio-alta
La vecchia caldaia si è rotta: con quale sostituirla?
Caldaia a condensazione
Le caldaie a condensazione sono i modelli più efficienti che è possibile acquistare, poiché sfruttano una tecnologia innovativa che consente di recuperare il vapore presente nei fumi di combustione, e di trasformarlo in energia termica.
Cambiare una caldaia tradizionale con un modello a condensazione è un’ottima idea per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione: grazie al processo appena descritto infatti, viene utilizzata una minor quantità di combustibile, perciò, si inquina di meno, e naturalmente, si risparmia di più.
Il costo di una caldaia a condensazione può variare da 500€ ad oltre 1.800€.
I brand del settore più conosciuti sono: Vaillant, Riello, Hermann Saunier Duval e Baxi.
Caldaia a biomassa
È possibile sostituire la vecchia caldaia con un modello che sfrutti fonti di energia più green, come ad esempio, le biomasse.
Le biomasse sono costituite da scarti della lavorazione del legno (segatura e cippato), pellet e residui organici o dell’industria agroalimentare (sansa di olive, paglia di cereali, potature, fibre tessili), i quali fungono da combustibili per gli impianti di riscaldamento a biomassa.
Tali prodotti sono considerati poco inquinanti ed hanno un prezzo piuttosto basso.
Prima di acquistare una caldaia a biomassa, è necessario verificare di avere a disposizione un ambiente asciutto e ben protetto per lo stoccaggio dei combustibili.
Complessivamente, le caldaie a biomassa costituiscono un ottimo investimento, poiché sono dispositivi sostenibili e ad alte performance. I brand più noti che producono questa tipologia di caldaie sono: Beretta, Immergas, Edilkamin e Viessmann.
Il prezzo delle caldaie a biomassa varia da 1.300€ a 7.500€ circa.
Pompa di calore
Chi possiede uno spazio esterno di proprietà, può pensare di cambiare la caldaia con una pompa di calore geotermica, dispositivo utilizzato per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
Tale apparecchio sfrutta l’energia termica presente nel sottosuolo per riscaldare gli spazi domestici.
Si può scegliere tra i modelli acqua-acqua o terra-acqua, che si differenziano per la fonte energetica utilizzata: nel primo caso infatti, l’impianto preleva l’energia direttamente dalla terra, mentre nel secondo, sfrutta l’acqua presente nelle falde o nei pozzi sotterranei.
Tra i marchi più importanti specializzati nella produzione di pompe di calore geotermiche troviamo: Mitsubishi Electric, Nibe, Haka Gerodur e Bosch.
Il prezzo delle pompe di calore geotermiche può superare anche i 20.000€.
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Prezzi per la sostituzione degli elementi della caldaia
Elemento | Prezzi | Dettagli |
Cambiare filtro caldaia | 70€ | Filtro Caleffi |
Cambiare filtro anticalcare caldaia | 60€ | Filtro con cartuccia in acciaio inox Watermarket |
Cambiare polifosfati caldaia | 20€ | Ricarica da 0,08 kg |
Cambiare termostato caldaia | 65€ | Termostato VEMER Aros |
Cambiare batteria caldaia | 30€ | 10 unità da 9V Pkcell |
Quanto costa cambiare la pompa della caldaia? | 230€ | Pompa Lowara per acqua calda sanitaria |
Quanto costa cambiare la scheda della caldaia? | 250€ | Scheda caldaia Baxi Duo Tec Compact B&P HAGC03 BX01 7726557 |
Cambiare filtro caldaia condensazione caldaia | 25€ | Filtro Aquamax con carbonato per caldaie a condensazione 3/4 FM |
Cambiare i sali della caldaia | 22€ | Ricarica polifosfato WK - 10 unità |
Cambiare polvere caldaia | 15€ | Ricarica polifosfato in polvere da 1 kg - brand WK |
Quanto costa cambiare una caldaia in base alle città?
Quanto costa cambiare una caldaia a Bari?
Il prezzo medio per cambiare una vecchia caldaia a Bari e comuni limitrofi è di circa 800€. Questa cifra si riferisce alla sostituzione della caldaia di un appartamento di 70 mq con un dispositivo a condensazione Ariston. Costi generici: da 700€ a 1.200€.
Quanto costa cambiare una caldaia a Torino?
Il costo medio per cambiare una caldaia in un ufficio sito nel centro di Torino (400 mq) è di circa 2.000€. Questa cifra si riferisce all’acquisto e al montaggio di una caldaia Beretta Exclusive Boiler Green. Costi generici: da 800€ a 2.000€.
Quanto costa cambiare una caldaia a Bologna?
I prezzi per cambiare una caldaia a Bologna e provincia non sono molto diversi da quelli proposti nelle altre città del Nord Italia. In questo caso, per sostituire la caldaia di un appartamento di 150 mq con una caldaia murale Ariston, modello a condensazione Alteas One Net 35, il costo medio è di circa 1.500€. Costi generici: da 800€ a 1.500€.
Quanto costa cambiare una caldaia a Milano?
Il costo medio per cambiare una caldaia a Milano è superiore rispetto a quello relativo ad altre città del Nord Italia, perché attualmente, la manodopera in quest’area urbana costa di più. Per sostituire una caldaia obsoleta all’interno di una villa indipendente (100 mq) nei pressi del centro di Milano, il prezzo medio è di circa 1.450€. Tale cifra si riferisce all’acquisto e all’installazione di una caldaia a condensazione Baxi. Costi generici: da 900€ a 1.800€.
Domande frequenti circa la sostituzione della caldaia
Meglio una caldaia a condensazione o una caldaia a camera aperta?
Le caldaie a condensazione sono modelli più efficienti rispetto a quelle a camera aperta, poiché riutilizzano il vapore dei fumi di combustione per trasformarlo in energia. Tale principio di funzionamento fa sì che si consumi meno carburante, pertanto, il risparmio economico è maggiore.
Tuttavia, questi apparecchi hanno bisogno di un sistema sicuro per lo scarico della condensa e necessitano di interventi di manutenzione più frequenti e costosi.
Le caldaie a camera aperta sono dispositivi a tiraggio naturale, in quanto prelevano l’aria dall’ambiente esterno. Inoltre, anche lo scarico dei fumi avviene esternamente. Per via della loro configurazione, tali sistemi di riscaldamento risultano meno performanti rispetto ad una caldaia a condensazione, anche se sono più economici di quest’ultima.
Le caldaie a camera aperta sono state messe fuori produzione nel 2015, pertanto, è possibile installarne una soltanto se si sostituisce con un modello dello stesso tipo.
In conclusione, cambiare la caldaia tradizionale con una caldaia a condensazione è la soluzione più conveniente, sia per quanto riguarda il risparmio energetico ed economico, sia per quello che concerne l’efficienza.
Come smaltire la caldaia vecchia e chi se ne occupa?
La Direttiva Europea 2012/19/UE del 13 agosto 2012 relativa ai rifiuti RAEE, stabilisce che le caldaie (così come tutte le altre apparecchiature elettriche ed elettroniche) devono essere correttamente smaltite in siti autorizzati.
Tale normativa, ideata per contrastare l’inquinamento dato dall’abbandono dei rifiuti, obbliga inoltre i distributori ad effettuare il ritiro gratuito di un dispositivo equivalente, ed i produttori, ad avere una gestione efficiente dei sistemi di raccolta differenziata.
Per smaltire in modo regolare una caldaia, è possibile rivolgersi anche presso gli uffici del proprio Comune di residenza, richiedendo informazioni relative alle isole ecologiche presenti nel territorio ed ai servizi di ritiro in essere.
Ci sono costi aggiuntivi per lo smaltimento della vecchia caldaia?
Lo smaltimento della caldaia, qualora venga sostituita con un apparecchio equivalente a quello obsoleto, è gratuito. Il fornitore del nuovo dispositivo infatti, si occuperà del ritiro e dello smaltimento.
Tuttavia, con l’acquisto di una nuova caldaia, occorre pagare una piccola somma, denominata eco-contributo RAEE, inferiore a 10€ e contenuta nel prezzo di vendita del prodotto appena acquistato.
Quali sono i combustibili per caldaie da scegliere per il riscaldamento?
I combustibili per caldaia disponibili in commercio sono i seguenti:
- gas naturale: si tratta del combustibile più diffuso nelle aree urbane, e due dei suoi principali vantaggi sono il basso costo e la facile reperibilità.
- Gasolio: questo combustibile può essere acquistato a prezzi convenienti (è il più economico sul mercato), tuttavia presenta vari svantaggi: non è idoneo per l’uso in cucina, richiede uno stoccaggio e anche un’uscita di scarico apposita. È inoltre altamente inquinante e il più pericoloso in caso di guasti.
- Propano: è l’alternativa ideale laddove non arriva il gas naturale. Il propano è abbastanza economico, ma necessita di stoccaggio.
Quanto tempo ci vuole per cambiare una caldaia?
Le tempistiche relative alla sostituzione di una caldaia variano da poche ore a un giorno intero.
Cambiare la caldaia: a chi spetta la sostituzione?
In una casa unifamiliare o in un appartamento di proprietà con riscaldamento autonomo, cambiare la caldaia è un compito che spetta al padrone di casa.
Diverso è il caso del condominio con riscaldamento centralizzato, che fa riferimento ad un'unica caldaia: in questo caso infatti, si può dire che la sostituzione spetti al condominio stesso, formato da tanti proprietari dei vari millesimi in cui è suddivisa la proprietà.
La ripartizione delle spese per la sostituzione della caldaia condominiale avviene appunto, in base ai millesimi di proprietà: ciò significa che, chi possiede l'appartamento più grande, paga di più.
Nel caso di un appartamento in affitto, cambiare la caldaia è considerato un intervento di manutenzione straordinaria, pertanto spetta al proprietario di casa affrontare le spese per tale operazione.
Quando arriva il momento di cambiare la caldaia, è necessario rivolgersi al proprio tecnico termoidraulico di fiducia. È sempre e comunque importante verificare che si tratti di un installatore abilitato.
Scelto il preventivo e selezionato il tecnico a cui affidare i lavori, è possibile procedere con l'intervento ed effettuare l'installazione della caldaia appena acquistata.
Cambiare la caldaia ha dei costi, i quali, naturalmente, devono essere sostenuti dal proprietario dell'appartamento o dell'edificio in questione.
Generalmente, il prezzo medio per la sostituzione di una caldaia si aggira intorno a 1.800€. La cifra comprende smantellamento e smaltimento della caldaia obsoleta, installazione di quella nuova, allacciamento all'impianto, prima accensione e certificato di installazione, nonché il libretto d'impianto, che deve sempre essere ben conservato dal proprietario ed aggiornato dal tecnico.
Cambiare la caldaia condominiale: come fare?
Cambiare la caldaia condominiale può rivelarsi un procedimento piuttosto complesso, in quanto, per poter eseguire tale operazione, bisogna mettere d'accordo tutti i condomini.
Spesso, può capitare che, qualora la richiesta di sostituzione della caldaia venga presentata da un singolo inquilino, alcuni condomini non siano intenzionati a sostenere le spese straordinarie relative all'intervento. In casi come questo, è quindi necessario trovare un accordo prima di poter procedere con i lavori, pertanto, occorre convocare un'assemblea condominiale.
Durante l'assemblea, gli inquilini e l'amministratore esprimono le proprie idee circa la sostituzione della caldaia. Vengono quindi spiegate le necessità di tale intervento, i vantaggi e gli svantaggi dello stesso, ed infine, si propongono i modelli tra cui scegliere e le ditte a cui richiedere i preventivi.
In seguito, si effettua la votazione, processo in cui la maggioranza in termini di millesimi è quella che decide effettivamente cosa fare. La delibera si basa infatti sulla maggioranza, e anche chi si trova all'interno della minoranza deve sottostarvi.
Una volta ottenuto il via libera, il termotecnico può cominciare i lavori di smantellamento della caldaia obsoleta, l'installazione di quella nuova e gli interventi di allacciamento all'impianto e di adeguamento al nuovo modello, se necessario.
In seguito, il professionista esegue il collaudo e la prima accensione della nuova caldaia, operazioni che consentono di controllare che tutto funzioni correttamente. Infine, il tecnico compila il libretto d'impianto e lo consegna all'amministratore.
Il pagamento dei lavori e dell'acquisto della caldaia spetta tutti i proprietari del condominio: la spesa viene ripartita in base alla quota di proprietà.
Cambiare la caldaia condominiale è un intervento che consente di sfruttare le detrazioni fiscali. Per accedervi, è sufficiente compilare e presentare la documentazione necessaria, da accompagnare alla ricevuta del pagamento tramite bonifico parlante tracciabile della propria parte di spesa.
Cambiare la caldaia di casa o del condominio: detrazioni
Cambiare la caldaia consente di accedere a determinate tipologie di detrazioni fiscali.
Questo tipo di intervento infatti, rientra all'interno delle operazioni di riqualificazione energetica di un immobile, perché:
- la caldaia si sostituisce sempre con un modello più performante;
- migliore è la caldaia, maggiormente efficiente è l'impianto di riscaldamento;
- un sistema di riscaldamento che funziona bene necessita di un minor impiego di energia;
- il comfort abitativo raggiunto grazie ad un minor dispendio di energia permette di risparmiare.
Riqualificare significa migliorare, e la miglioria viene premiata tramite un'agevolazione fiscale pari al 65% della spesa sostenuta per:
- acquisto della caldaia e di tutti i componenti dell'impianto;
- manodopera.
La documentazione necessaria per aver accesso alle detrazioni fiscali comprende:
- le ricevute delle spese sostenute e la prova di pagamento delle stesse tramite bonifico parlante tracciabile;
- il certificato, rilasciato dall'installatore, che attesti l'installazione a regola d'arte;
- l'APE, Attestato di Prestazione Energetica.
Le detrazioni vengono dilazionate tramite agevolazione IRPEF nei 10 anni successivi alla data di svolgimento dei lavori.
Oggi, è possibile accedere anche alle seguenti agevolazioni fiscali:
- 50%, qualora si effettuino dei lavori di ristrutturazione durante i quali venga installata una nuova caldaia a condensazione di classe A o superiore;
- 110% (Superbonus), per la sostituzione dei sistemi di climatizzazione invernale esistenti, purché quelli installati ex novo generino un miglioramento di due classi di efficienza energetica.
Cosa deve includere una richiesta di preventivo per cambiare la caldaia?
Una volta presa la decisione di sostituire la caldaia, occorre richiedere un preventivo a diversi professionisti, per poi confrontare tra loro le offerte ricevute.
Nella richiesta di preventivo occorre inserire più dettagli possibili (per far sì che quest'ultimo sia realistico) e bisogna indicare il modello di caldaia presente attualmente in casa e quello che si desidera far installare.