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Informazione utile
Il prezzo medio per un certificato di prevenzione incendi varia da 100€ a 130€ circa. Per il rinnovo di questo documento, invece, è necessario spendere circa 60€.
- 3 mesi
- Dificoltà: alta
Cosa attesta il certificato prevenzione incendi (CPI)
Quando si tratta di realizzare procedure normative burocratiche e legali legate alla prevenzione e per preservare l'incolumità di persone e cose a livello di produttività e di operatività professionale in tutto il territorio, molta rilevanza la riveste il CPI ovvero il certificato di prevenzione degli incendi. È il documento autorizzativo che garantisce la protezione e sicurezza di una struttura per la prevenzione degli incendi.
Il CPI (Certificato di Prevenzione Incendi) viene rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco e certifica che la situazione dell’attività o dello stabile è conforme alle norme antincendio. Il certificato viene intestato al responsabile dell'attività e dura 5 anni al termine dei quali è necessario rinnovarlo.
In primo luogo il CPI attesta che ci sia l’adeguato rispetto della normativa di prevenzione degli incendi che fa riferimento al Decreto Ministeriale 16/02/1982. Esso nel dettaglio disciplina tutte le attività che devono essere soggette al controllo di prevenzioni contro incendi e per le quali ci sarà bisogno del rilascio del suddetto certificato.
L’altro aspetto basilare che il CPI attesta è che il locale in cui viene svolta la procedura per il rilascio del certificato soddisfi i requisiti di sicurezza in caso di un eventuale incendio.
In questi ultimi anni, nel vasto panorama delle certificazioni e della autorizzazioni di carattere preventivo e legate ai concetti chiave della sicurezza e della prevenzione, il livello di attenzione verso l'incolumità e salubrità delle strutture e degli impianti è diventato prioritario. Per questo motivo, è importante affidarsi alle figure professionali specializzate nel settore che conoscono perfettamente le modalità tramite le quali è possibile ottenere il certificato di prevenzione degli incendi.
Domande frequenti circa il certificato prevenzione incendi
Certificato prevenzione incendi condominio: quando è obbligatorio?
Il certificato prevenzione incendi (CPI) è obbligatorio nel caso in cui un condominio appartenga alla categoria C, ossia agli immobili considerati ad alto rischio di incendio. In questi casi il CPI deve essere richiesto dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco. È possibile trovare ulteriori indicazioni relative agli edifici condominiali inclusi in questa categoria visionando l’Allegato 1 del D.P.R. n°151 del 01/08/2011
Inoltre, il certificato deve essere rinnovato quando vengono eseguiti interventi invasivi di ristrutturazione dell’edificio (come ampliamenti e modifiche strutturali) e cambi di destinazione d’uso dei vari locali.
Quando serve rinnovare il certificato prevenzione incendi (c p i)
Il CPI (certificato prevenzione incendi) è l’atto finale del procedimento amministrativo di prevenzione incendi e attesta che l’edificio sia stato realizzato secondo il livello di sicurezza richiesto dalle norme di prevenzione incendi. Questo documento va rinnovato in alcuni casi specifici, ad esempio, quando si modifica la lavorazione o si interviene in modo strutturale o cambio di destinazione d'uso che presuppone nuove valutazioni e procedure di attestazione di sicurezze anti incendio.
Tra i casi in cui è necessario rinnovare il CPI rientra anche quello per il quale l’attività va rivalutata nei suoi parametri di sicurezza nel momento in cui si modificano le misure di sicurezza del locale. Il Comando dei Vigili del Fuoco dovrà riconsiderare il rientro nei parametri di legge. È necessario rinnovare il CPI anche quando si è in presenza di una variazione qualitativa o quantitativa delle sostanze pericolose che si maneggiano nel locale.
Norme per ottenere il certificato prevenzione incendi (CPI)
Dal punto di vista legale, i requisiti e le attività obbligate ad ottenere il CPI sono regolate dal Decreto Ministeriale 16/02/1982, al quale si ricollega il Decreto Ministeriale del Presidente della Repubblica del 1º agosto 2011, n, 151.
I controlli avvengono con modalità diverse in base alla categoria di rischio:
- Categoria A (attività a rischio basso),
- Categoria B (attività a rischio medio)
- Categoria C (attività a rischio elevato), per la quale si realizza una valutazione di conformità sul progetto, l’avvio dell’attività con la SCIA, il controllo con sopralluogo ed il rilascio del certificato di prevenzione incendi.
L’istanza va presentata ai Vigili del Fuoco prima dell’esercizio dell’attività: il Comando verifica la completezza formale della documentazione e, in caso di esito positivo, ne rilascia ricevuta entro 60 giorni dagli accertamenti per le categorie A e B, con tempi più lunghi per la categoria C.
In caso di sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio e di rimozione degli eventuali effetti dannosi (entro 45 giorni), il Comando, entro 15 giorni dalla data di effettuazione delle visite tecniche sulle attività oggetto di segnalazione certificata, rilascia il CPI.
Sono elencate altrove, invece, le attività degli impianti di compressione e decompressione di gas combustibili, così come rientrano in specifiche categorie tutti i depositi e i rivenditori di gas in bombole o bidoni, i depositi di gas in serbatoi fissi.
Categoria a parte anche per le reti e le aziende di trasporto e distribuzione di gas combustibili tra cui anche quelli a base di petrolio o a base chimica, gli impianti di distribuzione per gas per autotrazione, per laboratori, per stabilimenti di lavorazione o di idrogenazione di oli o grassi, depositi di liquidi infiammabili per uso industriale, agricolo, artigianale e privato.