In questa guida
- Prezzi per certificazione impianto elettrico
- Differenti tipologie di impianti elettrici domestici e relativi prezzi
- Informazione utile
- Qual è il costo della certificazione dell'impianto elettrico?
- Come deve essere elaborata una certificazione a norma?
- Prezzi le certificazioni degli impianti elettrici per città
- Prezzi della certificazione dell’impianto elettrico in base alle città
- Domande frequenti sulla certificazione dell'impianto elettrico
- Che differenze ci sono tra DiCo e DiRi?
- Quando è obbligatoria la certificazione dell'impianto elettrico?
- Certificazione impianto elettrico: la normativa
- Cos'è il certificato di conformità degli impianti elettrici?
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Prezzi per certificazione impianto elettrico
Tipo di lavoro | Prezzo |
Dichiarazione di conformità alla regola d’arte | 400 € |
Certificazione dell’impianto elettrico | 400 € |
Dichiarazione di Rispondenza | 350 € |
DiCo per gli impianti di climatizzazione | 300 € |
Dichiarazione di conformità per impianti in luoghi pericolosi | 500 € |
Come otteniamo i prezzi?
Differenti tipologie di impianti elettrici domestici e relativi prezzi
Impianto di riscaldamento a pavimento
Una delle più recenti ed innovative pratiche di riscaldamento domestico è l’irradiazione del calore dalla pavimentazione. Il sistema si compone di pannelli, reti o materassini riscaldanti posti tra uno strato collante ed uno isolante, collocati appena al di sotto del rivestimento e percorsi da un filo elettrico a doppio isolamento, collegato alla rete elettrica domestica. L’impianto è collegato ad un termostato centrale, dal quale è possibile controllare temperatura e timer orario. Lo stesso impianto elettrico può essere utilizzato per la refrigerazione degli ambienti domestici. Il prezzo medio del riscaldamento a pavimento (casa di 120 mq) è di circa 10.000€.
Impianto elettrico a parete
L’impianto elettrico canonico, consente l'accensione e lo spegnimento (della luce o degli elettrodomestici in casa) mediante interruttori e prese elettriche a parete: i primi sono posizionati a 110 cm dal pavimento, le seconde, a 30 cm da esso. Le portate dei circuiti di un impianto elettrico con certificazione per una normale abitazione sono tre: 16 ampere per le prese, 10 ampere per le luci e i circuiti di alimentazione, 12 V per i circuiti di chiamata (come ad esempio, l’allarme sonoro in bagno). Il costo medio per installare una presa elettrica è di circa 60€.
Riscaldamento a battiscopa
Il funzionamento del riscaldamento a battiscopa si basa sull’applicazione dell’impianto all’interno del battiscopa, nelle pareti perimetrali domestiche. Uno o più tubi di materiale conduttivo (come ad esempio, il rame), un sistema di mandata ad acqua calda e un impianto di ritorno contenente acqua fredda, sono le componenti principali del circuito. Il sistema sfrutta il principio fisico secondo cui l’aria fredda tende a salire verso l’alto, nell’atmosfera, riuscendo, grazie al calore irradiato dai tubi, a riscaldarsi in modo molto veloce. L’aria calda fuoriesce dalle fessure preposte nel battiscopa, riscaldando le pareti e il pavimento circostante. Il prezzo medio del riscaldamento a battiscopa (15 m) è di circa 3.000€.
Informazione utile
ll prezzo medio per il rilascio di un certificato di conformità per gli impianti elettrici è di circa 150€.
- 1 - 2 settimane
- Dificoltà: Media
Qual è il costo della certificazione dell'impianto elettrico?
Il costo per il rilascio di una Certificazione di conformità dell'impianto elettrico varia soprattutto in base al tipo di lavoro svolto e alla metratura della costruzione in cui si intende installare l'impianto.
Qui di seguito si elencano alcuni esempi di preventivi:
- Costi certificazione impianto elettrico per abitazione: da 150€ a 200€ circa.
- Prezzo certificazione impianto elettrico con lavori di adeguamento: da 200€ a 600€ circa.
Come deve essere elaborata una certificazione a norma?
Il certificato viene stipulato sulla base di un modello standard preesistente pubblicato in allegato al D.M. 37/08, poi modificato con la pubblicazione del Decreto 19/05/2010 intitolato “Modifica degli allegati del decreto 22 gennaio 2008 n.37, concernente il regolamento in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”. Per quanto riguarda la Dichiarazione di Rispondenza, invece, non esiste un modulo standard a cui attenersi, ma occorre che l’installatore prepari una sorta di relazione tecnica, che attesti l’esecuzione dell’impianto a regola d’arte.
La dichiarazione di conformità di un impianto elettrico domestico deve necessariamente contenere alcuni dati obbligatori, così come da modello citato in precedenza. Il Ministero del Lavoro ha elaborato un modello passepartout che comprende la tipologia di impianto installato, i dati del responsabile dell’impresa delegata all’ installazione, quelli del committente e del proprietario dell’immobile, le indicazioni relative all’ubicazione ambientale dell’impianto, i materiali utilizzati e la rispondenza alle norme vigenti in materia di sicurezza.
Il certificato deve garantire la presenza di una serie di ulteriori allegati, la cui assenza ne determina la nullità. Gli allegati in questione sono i seguenti:
- Il progetto dell’impianto, in caso di immobili di determinate dimensioni planimetriche.
- Lo schema di impianto (in sostituzione del progetto sopra citato).
- Il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio dell’impresa delegata ai lavori.
Tale certificazione generale deve essere redatta in diverse copie, da consegnare al committente e all'utilizzatore dell’impianto; due copie controfirmate dal committente in qualità di ricevuta vanno consegnate allo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune di residenza dello stesso.
La dichiarazione di conformità delle installazioni elettriche, per prima cosa, ha la funzione di evitare gli incidenti che possono verificarsi nei luoghi (domestici o commerciali) dove vengono installati gli impianti. Lo scopo della dichiarazione è quindi, quello di tutelare l’incolumità pubblica.
La dichiarazione di conformità, inoltre, è obbligatoria in alcuni casi; infatti, perché un immobile sia dichiarato agibile ai sensi di legge, è necessario che sia stata rilasciata la dichiarazione. Inoltre, essa viene spesso allegata anche al rogito nel momento in cui viene trasferita la proprietà dell’immobile. Tuttavia, l'assenza della certificazione non inficia la validità dell’atto, e le parti possono anche fare un accordo diverso in tal senso.
Chi vuole aprire un locale commerciale deve necessariamente essere provvisto della dichiarazione di conformità per ottenere il Nulla Osta Sanitario oppure il Certificato di Prevenzione Incendi. Inoltre, avere la dichiarazione di conformità significa evitare responsabilità penali che potrebbero derivare da eventuali danni cagionati da un impianto elettrico non a norma.
Prezzi le certificazioni degli impianti elettrici per città
Città | Prezzi |
Roma | da 100€ a 600€ |
Lucca | da 200€ a 600€ |
Torino | da 250€ a 600€ |
Venezia | da 250€ a 600€ |
Bologna | da 200€ a 600€ |
Prezzi della certificazione dell’impianto elettrico in base alle città
Quanto costa la certificazione dell’impianto elettrico a Roma?
Il costo medio per la certificazione dell’impianto elettrico a Roma è di circa 250€. Nel caso si tratti di un impianto posto in luoghi pericolosi, è necessario ottenere una dichiarazione di conformità specifica, il cui prezzo può superare anche 450€.
Quanto costa la certificazione dell’impianto elettrico a Torino?
In linea generale, il prezzo medio per ottenere una certificazione dell’impianto elettrico a Torino e provincia è di circa 200€. Il costo di una Dichiarazione di Rispondenza (DIRI), invece, è di circa 350€. Quest’ultimo documento può essere redatto solo se l’impianto da certificare è già esistente.
Quanto costa la certificazione dell’impianto elettrico a Venezia?
Il prezzo medio di una certificazione impianto elettrico a Venezia è di circa 300€. Questa cifra aumenta se si ha a che fare con immobili posti nel centro della città, mentre risulta più bassa nei comuni limitrofi.
Quanto costa la certificazione dell’impianto elettrico a Bologna?
Solitamente, il costo medio relativo alla certificazione di un impianto elettrico a Bologna e provincia, non supera i 230€. In quest’area urbana, inoltre, il prezzo di una certificazione per l’adeguamento di un impianto elettrico varia da 250€ a 600€ circa.
Quanto costa la certificazione dell’impianto elettrico a Lucca?
I prezzi della certificazione di un impianto elettrico a Lucca sono in linea con quelli delle altre città poste nelle regioni centrali italiane. Il costo medio per questo intervento, infatti, è di circa 250€.
Domande frequenti sulla certificazione dell'impianto elettrico
A cosa serve la certificazione dell'impianto elettrico?
Il certificato di conformità degli impianti elettrici (DiCo) è un documento che attesta la conformità degli impianti elettrici di abitazioni private e aziende, secondo quanto stabilito dal Decreto ministeriale 37/2008, evoluzione della Legge 46/90.
Chi puó rilasciare la certificazione?
La normativa prevede che sia l’installatore dell’impianto a rilasciare la dichiarazione di conformità. Tuttavia, nel caso in cui l’impianto sia anteriore alla legge che ha imposto la certificazione, oppure, per diversi motivi, non si possegga materialmente il certificato, è possibile chiamare un tecnico abilitato che rediga la dichiarazione di rispondenza.
Qual è la prassi burocratica per ricevere la certificazione?
Il tecnico che esegue la dichiarazione di conformità delle installazioni elettriche deve produrne tre copie: una all’utilizzatore dell’impianto, un’altra al committente, la terza copia viene consegnata dallo stesso installatore allo sportello dell’edilizia del Comune in cui si trova l’impianto.
Che cos'è la Dichiarazione di rispondenza (DiRi) e quando viene rilasciata?
La Dichiarazione di rispondenza (DiRi) è una certificazione sostitutiva degli impianti che viene rilasciata quando non è presente la dichiarazione di conformità, sia perché è stata smarrita, sia perché la costruzione dell’impianto è avvenuta prima dell’emanazione della legge che impone il certificato.
In quali casi si può ricorrere a un'autocertificazione?
In alcuni casi, tassativamente previsti dalla legge, il privato può produrre un’autocertificazione con la quale attesta la funzionalità dell’impianto.
Certificazione non a norma: cosa si rischia?
Se un impianto elettrico non è a norma, il proprietario non ha alcun tipo di responsabilità. È infatti il tecnico che si è occupato della sua installazione, che rischia sanzioni amministrative molto onerose.
Quali sono le sanzioni per la mancata presentazione della certificazione dell'impianto elettrico?
Le sanzioni per la mancata presentazione della certificazione di un impianto elettrico sono le seguenti: da 100€ a 1.000€ se il tecnico non ha provveduto alla messa a norma del sistema nel rispetto di uno o di tutti i canoni descritti dalle normative; da 1.000€ a 10.000€ se il professionista ha violato uno o tutti i termini indicati nelle norme di riferimento.
Quanto costa certificazione impianto elettrico con sopralluogo?
Il prezzo medio per un sopralluogo e una certificazione dell’impianto elettrico è di circa 150€ + IVA.
Quanto costa certificare un impianto elettrico con adeguamento?
Il costo medio per certificare un impianto elettrico con lavori di adeguamento è di circa 450€.
Quanto costa la certificazione di un impianto elettrico di una casa di 80 mq?
Il costo medio della certificazione di un impianto elettrico di una casa di 80 mq è di circa 150€.
Che differenze ci sono tra DiCo e DiRi?
La dichiarazione di rispondenza è un documento introdotto dal Decreto 22 gennaio 2008, n.37 che serve a stabilire e dunque attestare, se un impianto rispetta determinati requisiti di sicurezza. Diventa necessario per gli impianti realizzati dopo l’introduzione della Legge 46/90 (esattamente dal 13 marzo 1990) e prima del Decreto 37/08 (fino al 27 marzo 2008) e per cui non esiste una DiCo.
A differenza della dichiarazione di conformità, la dichiarazione di rispondenza non è redatta dall’esecutore dell’impianto, ma è rilasciata da un professionista il quale, a posteriori, certifica la rispondenza dell’impianto alla regola dell’arte. La DiRi, inoltre, si applica solo ad impianti installati prima al 27 marzo 2008.
Per ottenere la DiRi, il tecnico dovrà eseguire le seguenti fasi:
- rilievo dell'impianto;
- verifica dei componenti dell'impianto;
- prove sul funzionamento dell'impianto.
Il costo di una DiRi varia a seconda del tipo di impianto elettrico con cui si ha a che fare. In generale, il prezzo medio della dichiarazione di rispondenza è di circa 350€.
Quando è obbligatoria la certificazione dell'impianto elettrico?
Oltre ad attestare la corretta esecuzione della messa in opera, il DiCo è obbligatorio per l’adempimento di alcune pratiche burocratiche, come ad esempio, la richiesta di certificato di agibilità di un’immobile, il nulla osta sanitario per le attività commerciali, o il Certificato di Prevenzione Incendi.
Quando il DiCo non è obbligatorio?
La certificazione per un impianto elettrico esistente non è obbligatoria se l’installazione è avvenuta tra l’entrata in vigore della normativa del 2008 e la legge 46/90 del 1990.
Se il certificato rilasciato all’epoca non è disponibile, è sufficiente sostituirlo con una dichiarazione di rispondenza (DiRi), ossia, una descrizione dell’installazione eseguita da un tecnico abilitato.
Gli impianti elettrici realizzati prima dell’entrata in vigore della Legge 46/90 (13 marzo 1990) sono invece ritenuti a norma se provvisti di protezione contro contatti diretti o con interruttore differenziale, sezionamento e protezione contro sovraccorenti posti all’origine dell’impianto.
Certificazione impianto elettrico: la normativa
I decreti
La dichiarazione di conformità delle installazioni elettriche è stata disciplinata per la prima volta dalla Legge n. 46 del 1990, che è stata poi modificata da alcune norme, come il DM n. 37 del gennaio 2008.
Il Decreto del Maggio 2010 ha emendato quello del 2008, modificandone alcune parti riguardanti le attività di installazione. Tale D.M. stabilisce i criteri di definizione di ogni termine e anche le figure professionali abilitate e i relativi corsi di studio, nonché attestati professionali, ritenuti requisiti indispensabili per la progettazione e la messa in opera degli impianti.
Quando un impianto elettrico è a norma?
La norma stabilisce anche che un impianto elettrico realizzato a norma deve avere:
- un interruttore differenziale a almeno 2 unità per garantire la continuità dell’energia a due linee;
- un interruttore generale di emergenza;
- un sistema di messa a terra;
- un salvavita.
Le parti dell’impianto devono essere isolate. Le prese di corrente devono essere adeguate all’impianto e sopportare il carico degli apparecchi elettrici che vi si attaccheranno. Sono obbligatorie anche le luci di emergenza e sicurezza, predisposte ad intervenire in caso di un’interruzione nella fornitura di energia elettrica.
Cos'è il certificato di conformità degli impianti elettrici?
Il certificato di conformità degli impianti elettrici (DiCo) è un documento che attesta la conformità degli impianti elettrici di abitazioni private e aziende, secondo quanto stabilito dal Decreto ministeriale 37/2008, evoluzione della Legge 46/90.
Il certificato di conformità viene rilasciato obbligatoriamente dall’impresa che installa l’impianto elettrico presso un nuovo edificio o che provvede a modificarlo in fabbricati preesistenti.
Questa certificazione è obbligatoria per tutti i tipi di immobili, siano essi civili o no, e per tutte le tipologie di impianto: elettrico, di protezione dalle scariche atmosferiche, di automazione di porte e cancelli, radiotelevisivo, di riscaldamento, condizionamento e climatizzazione, idro-sanitario, gas, di protezione antincendio, di sollevamento etc.