In questa guida
- Costi per progettare giardino condominio
- Progettando un giardino condominiale: quali piante sono più adatte?
- Informazione utile
- Le responsabilità del paesaggista: non solo progettista di giardini privati e condominiali.
- Quali valutazioni fare prima di progettare un giardino condominiale.
- Normative e regole condomiali: come comportarsi prima e dopo la progettazione del giardino condominiale.
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Costi per progettare giardino condominio
Tipo di lavoro | Prezzo | Dettagli |
Progettare giardino condominio (200 mq) | 1.000 € | Render, Prato a rotoli |
Progettare giardino condominio (250 mq) | 1.200 € | 10 Alberi, Siepi 4 metri |
Progettare giardino condominio (350 mq) | 1.500 € | Recinto in legno e 20 alberi |
Progettare giardino condominio (500 mq) | 4.000 € | Semina prato e casa attrezzi |
Progettare giardino condominio (600 mq) | 3.600 € | Vialetto in ciottoli e aiuole |
Come otteniamo i prezzi?
Progettando un giardino condominiale: quali piante sono più adatte?
Le siepi
Tra le piante più indicate nella progettazione di un giardino condominiale, per creare siepi colorate certamente va citato l’oleandro.
L’oleandro è un cespuglio molto forte, è capace di resistere al freddo e al sole intenso, donando fiori molto colorati per molti all’anno. La sua manutenzione è relativa e può essere eseguita dal giardiniere condominiale.
Dividere gli spazi, delimitarli e circoscriverli è una parte importante del progetto di un giardino condominiale. I cespugli di pitosforo svolgono questo ruolo egregiamente. La loro manutenzione non richiede grande impegno e la presenza costante di foglie,non caduche, rende questi “separé” naturali molto efficienti.
Le recinzioni
Un giardino condominiale è un giardino di proprietà esclusiva, pertinenziale, ragion per cui ha una recinzione. Le recinzioni a vista non sono mai bellissime se non sono quanto meno adornate da piante rampicanti che le riempiano fino a farle scomparire. La loro presenza è fondamentale anche per schermare quanto accade all’interno del giardino.
Nel progettare il giardino condominiale è bene ricordarci della campanella purpurea, che in questo, eccelle.
Un'altra pianta da recinzione da non dimenticare è il gelsomino. Non solo la sua crescita è sorprendente, la sua tenuta stabile e la sua manutenzione davvero non complicata, il gelsomino è una pianta dal colore delicato e dal profumo intenso. La sua fioritura primaverile creerà vere e proprie nuvole di profumo. Sostare nel giardino condominale sarà un piacere.
I fiori
I fiori rendono un giardino davvero speciale. Sono necessari, anche se si tratta di un giardino condominiale, che magari sarà gestito da un giardiniere che saltuariamente farà visita alle piante perché crescano nel modo migliore.
Un bellissimo fiore che non ha bisogno di grandi attenzioni è l’ibisco. Bianco o rosso, magari entrambi, l’ibisco regala grandi fiori quasi ogni giorno e dona macchie di colore dall’aria esotica e festosa.
Piante sempreverdi
Le zone d’ombra sono fondamentali quando si progetta un giardino condominiale, i grandi alberi sempre verdi, capaci di copertura tramite fronde ampie e fitte sono fondamentali. Il classico pino, o gli abeti, sono un must per ogni giardino condominale. La loro crescita è abbastanza rapida, piantati non piccolissimi avremo buone probabilità di ricevere ombra nel giro di pochi anni.
Informazione utile
Chi è il paesaggista?
Il paesaggista è uno specialista, laureato in architettura. Il suo ruolo è molto ampio e di certo non si limita alla sola progettazione di giardini privati. Contattare un paesaggista significa richiedere e ottenere un quadro completo del paesaggio di cui andremo a prenderci cura: dalla scelta delle piante all’assetto idrogeologico del terreno.
- 1 Mese circa
- Dificoltà: Alta
Le responsabilità del paesaggista: non solo progettista di giardini privati e condominiali.
Un paesaggista può svolgere diversi ruoli nella gestione e progettazione del paesaggio. Uno di questi è l’analisi di territorio protetti, con fauna e flora da preservare. Pensiamo a un parco naturale, a una riserva, a un Parco Nazionale.
Il progetto per permettere la fruizione di questi incantevoli posti spetta a un esperto del paesaggio, che non solo saprà come razionalizzare gli spazi, ma avrà dimestichezza anche con la corretta manutenzione della flora del parco, non di meno della gestione degli eventuali animali che abitano la riserva.
Un paesaggista viene interpellato quando il progetto di una grande o piccola opera si inserisce in un ambiente particolare, come può essere un ambiente tutelato o protetto. Erigere una struttura turistica, per esempio, può turbare l'equilibrio ambientale. Il paesaggista prenderà in carico lo studio e valuterà, con uno studio chiamato “quadro ambientale”, cosa cambierà nell’ambiente dopo l’erezione della struttura: l’atmosfera, le acque, il sottosuolo, la vegetazione circostante.
Se una dimora storica diviene proprietà dello Stato e diventa Museo, anche i suoi giardini saranno presi in carico. Il paesaggista si occuperà di riportare i giardini agli antichi fasti, in modo filologico, ovvero studiandone lo stile e inquadrandolo nella sua epoca di riferimento.
Ogni progetto di restauro sul giardino seguirà le direttive del paesaggista, che per via di studi teorici effettuati, sarà in grado di restituirlo ai visitatori esattamente come un tempo era stato progettato.
Anche una semplice ristrutturazione privata può coinvolgere un paesaggista. Una villa privata può avere a disposizione un giardino ridotto in pessime condizioni, dal tempo o proprio da un’errata progettazione a monte. Lo specialista potrà riesaminare il territorio, valutare il terreno, inquadrarlo nel clima di riferimento e riprogettarlo in base a studi specifici.
Per esempio risolvendo problemi di acque piovane che non defluiscono correttamente nel terreno creando acquitrini, o banalmente valutando il clima e l’esposizione del giardino, scegliendo le giuste colture da impiantare perché risultino floride.
Quali valutazioni fare prima di progettare un giardino condominiale.
Rivolgersi a un progettista che si occupi dell’intero progetto di realizzazione di un giardino condominiale è assolutamente necessario.
Un progettista, che può essere un architetto specializzato nella progettazione degli spazi verdi, è definito paesaggista: il suo compito è fondamentale perché il progetto sia coerente, ben eseguito, tenga conto delle esigenze condominiali e soprattutto rispetti ogni aspetto normativo e legato alla sicurezza.
Quali caratteristiche deve avere un giardino condominiale?
Un giardino condominiale deve poter ospitare qualunque tipo di persona: dalla mamma con bambini all’anziano in carrozzella. Dai ragazzi ai possessori di animali domestici, come i cani.
Dunque il progetto deve mettere tutti d’accordo, ovvero pianificare uno spazio in cui ci siano giostrine per i più piccoli, panchine per le mamme. Zone d’ombra per il relax dei più grandi, ma anche passerelle che permettano ai portatori di handicap o agli anziani in carrozzella di poter scendere in giardino per godere di quest’area condominiale.
Una volta identificato il target, il progetto segue a ruota: realizzare aree distinte per ognuna di queste categorie permetterà ad tutti di svolgere le proprie attività all’aperto senza disturbare gli altri, per cui l’area giochi per bambini è giusto che sia in un angolo del giardino cosicché gli schiamazzi non turbino la quiete.
Ugualmente sarà necessario progettare un sistema di illuminazione che permetta la fruizione del giardino anche nelle ore serali. Le luci consigliate per i giardini condominiali sono luci a larga ampiezza che coprano grandi porzioni di terreno. Insieme a queste, piccoli fari che segnino il confine tra una zona e l’altra, serviranno per creare maggiore fuoco, sulle giostre per esempio, o sul cancello di accesso.
Adiacente al giardino, molto spesso, c’è il cosiddetto cortile, ovvero quella zona all’aperto a cui hanno accesso anche le macchine.
Il cortile dev’essere ben distinto dal giardino condominiale, perché pur essendo di pertinenza condominiale e di proprietà comune, è una zona non piantumata (che quindi non rientra nella gestione economica del giardino) e solitamente ospita i parcheggi delle macchine o l’accesso a eventuali box interrati.
L’area di manovra e l’ingresso ai box auto dev’essere ben delimitata, quanto meno deve seguire una segnaletica appropriata ed essere separata dal giardino, anche per motivi di sicurezza.
Normative e regole condomiali: come comportarsi prima e dopo la progettazione del giardino condominiale.
Quali regole vanno seguite quando si decide di progettare e realizzare un giardino condominiale, quindi di comune proprietà?
Innanzitutto la progettazione, la messa in opera e la manutenzione del giardino sono una spesa che riguarda tutti i condomini proprietari. Ogni spesa che riguarda il giardino si divide in base ai millesimi di proprietà.
Durante le assemblee di condominio è possibile mettere la gestione del giardino all’ordine del giorno, in quest’occasione si potrà discutere anche di scelte che non si condividono, come per esempio la messa a dimora di piante pregiate, rare e d esotiche, dal costo elevato. In questo caso, come per ogni aspetto condominale, la maggioranza vince.
La piantumazione non è un dato casuale quando si parla di progettare un giardino condominiale: la distanza tra le piante e le abitazione è oggetto di normativa e non deve essere mai casuale, anche per motivi di sicurezza.
Le siepi e gli alberi devono essere piantati in modo da rispettare la distanza dal confine dell’edificio. Per esempio:
- Le siepi, così come i cespugli, possono distare minimo 50 centimetri dall’edificio.
- Per i piccoli alberi la distanza corretta è 1,50 metri.
- Gli alberi ad alto fusto sono invece i più lontani dal palazzo: almeno 3 metri.
Può capitare che dopo aver usufruito dello spazio all’aperto di comune proprietà in qualità di giardino condominale, se ne voglia modificare la destinazione d’uso, trasformandolo per esempio in un semplicissimo parcheggio.
Durante l’assemblea condominiale si potrà portare all’ordine del giorno il cambio di destinazione d’uso del giardino condominiale. In questo caso, perché la delibera sia approvata, l’esito deve confermare un numero di voti che rappresenti i quattro quinti dei partecipanti al condominio e i quattro quinti del valore dell’edificio.
Per deliberare una decisione importante come questa le regole di comunicazioni non sono meno importanti. È necessario fornire 30 giorni di tempo a tutti i condomini per prendere visione della convocazione all’assemblea.
Affiggere un avviso negli spazi comuni può non essere sufficiente, per cui risulta necessario inviare una raccomandata, oppure una PEC, che abbia per oggetto il cambio di destinazione d’uso del giardino condominiale.
Nel documento inviato per la convocazione sarà necessario indicare specificatamente quali parti comuni cambieranno destinazione, a pena di nullità, e quale sarà il nuovo uso proposto. La delibera dell’assemblea deve riportare espressamente che tali adempimenti siano stati correttamente eseguiti.