In questa guida
- Quali sono i tipi di impianti elettrici?
- Informazione utile
- Quali sono le classi degli impianti?
- Consigli per realizzare una installazione elettrica
- Caratteristiche e norme per realizzare una installazione elettrica
- Quando un'installazione elettrica è a norma?
- L’importanza della messa a terra nel realizzare una installazione elettrica
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Quali sono i tipi di impianti elettrici?
Impianto elettrico a vista
L’impianto elettrico a vista è una tipologia di impiantistica molto più economica e rapida. Si consiglia di scegliere un apposito spazio della casa per installare l'impianto in questo modo. E’ fondamentale affidarsi a un elettricista esperto per la messa in sicurezza. Costo medio 1.300€.
Impianto elettrico ad incasso
L'impianto elettrico è nascosto all'interno delle mura. Questo produce significativi vantaggi dal punto di vista estetico anche se il costo è più elevato. Costo medio 3.000€.
Informazione utile
Il costo di media per creare e realizzare un' installazione elettrica varia in base al livello scelto di impianto elettrico e dimensione spazi. Mediamente si può spendere 1.400€.
- 3 giorni
- Dificoltà: alta
Quali sono le classi degli impianti?
Livello base
Livello 1 – Base è il livello minimo previsto. Infatti il primo livello è obbligatorio per la conformità dell’impianto alla Norma CEI 64-8 e garantisce all’utilizzatore un impianto con un livello funzionale ritenuto sufficiente. Un impianto elettrico livello base (100 mq) ha un costo di 2000€.
Livello standard
Livello 2 – Standard è idoneo alle unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti. Prevede un sistema di controllo carichi per ridurre gli sprechi energetici e ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica. Inoltre rispetto al livello base aumentano i punti prese, punti luce e interruttori differenziali del quadro elettrico. Un impianto elettrico livello standard (100 mq) ha un costo di 2.500€.
Livello domotico
Livello 3 – Domotico per una casa efficiente e confortevole. E' adatto per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche domotiche. L’impianto elettrico si trasforma in un vero e proprio sistema domotico con l’inserimento di funzioni come il controllo da remoto o sistema antitrusione. Un impianto elettrico livello domotico (100 mq) ha un costo di 5.000€.
Consigli per realizzare una installazione elettrica
Quando occorre realizzare una installazione elettrica è fondamentale essere seguiti da un professionista. E’ necessario affidarsi a elettricisti competenti, esperti e autorizzati legalmente. Ma come identificare il professionista più adatto la realizzazione di un impianto elettrico?
Tra le prime indicazioni che sono utili ovviamente e partire da una personale documentazione circa il background del tecnico: deve trattarsi di un soggetto esperto del settore elettrico abilitato nel realizzare una installazione elettrica.
Per poter capire se effettivamente il professionista è autorizzato ad operare nel realizzare una installazione elettrica occorre verificare che l’elettricista sia effettivamente registrato all'albo degli installatori elettrici o fare parte di UNAE o ANIE.
Diretta conseguenza dei primi ‘test’ circa il valore del tecnico che si contatta per realizzare una installazione elettrica è poi una valutazione molto più pratica e facilmente riscontrabile. Ovvero, è sempre utile ricorrere a chi è già stato ‘testato’ appunto da persone di fiducia, e i cui lavori siano comprovabili in quanto a efficacia e sicurezza.
E poi, è preferibile optare per un elettricista della zona per facilitare il sopralluogo nell'appartamento.
Caratteristiche e norme per realizzare una installazione elettrica
Quando si deve realizzare una installazione elettrica è necessario rispettare una serie di caratteristiche fondamentali e norme che regolano un impianto elettrico di casa. Una delle prime cose, ad esempio, è l’analisi della potenza contrattuale.
In questo caso, essa è consigliata a seconda della grandezza della superficie della casa: 3 kW valore minimo per una casa di 75 mq e 6 kW per una casa oltre i 75 mq. Ma c’è tanto altro.
Un impianto elettrico è formato da diversi elementi regolati dalla norma Cei 64-8 e V3 del 2011. Queste norme parlano dei limiti minimi degli impianti per realizzare una installazione elettrica e delle modalità in cui debbono essere interconnessi i vari strumenti, come il centralino, gli interruttori magnetotermici e l’interruttore differenziale.
Per realizzare una installazione elettrica, il salvavita (cioè il differenziale) così come il magnetotermico fanno parte del centralino. Ma ci sono altri elementi da mettere a norma. Dalle prese per l’attacco degli elettrodomestici agli interruttori e i punti luce. Le prese, ad esempio, vanno messa a 30 cm dal pavimento o 110 nel caso di bagni e cucine), mentre gli interruttori a 110 cm dal suolo.
Quando un'installazione elettrica è a norma?
Per essere a norma un impianto elettrico deve possedere specifiche caratteristiche previste per legge:
- presenza di interruttori differenziali ad almeno 2 unità. L’impianto deve avere almeno due linee di alimentazione;
- le prese elettriche devono essere in grado di sopportare il carico a cui saranno sottoposte;
- presenza di un interruttore generale di emergenza, di un sistema di messa a terra e un salvavita nella centralina da cui parte il sistema di cablaggio dei fili elettrici che compongono l’impianto stesso;
- non deve presentare conduttori in tensione a vista o facilmente accessibili;
- importante installare luci d'emergenza e di sicurezza.
L’importanza della messa a terra nel realizzare una installazione elettrica
Per garantire il corretto funzionamento e il mantenimento in sicurezza, è necessario realizzare l'installazione elettrica nel pieno rispetto delle norme e prevedendo un sistema di messa a terra. Essa serve a fornire una prima e più che comprensibile protezione per evitare la folgorazione.
La messa a terra è concepita per fare in modo essenzialmente di evitare le scosse che si possono verificare già durante la realizzazione di lavori.
Infatti la realizzazione di una non adeguata messa a terra, infatti, non solo può mettere a repentaglio il buon esito dell’impianto in generale ma anche l'incolumità delle stesse persone che vi lavorano.
Inoltre la messa a terra serve ad evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche. Anche in questo caso, infatti, è possibile che un accumulo faccia scaricare potenza e dunque dispersione elettrica che non solo è pericolosa per il singolo, ma anche per il funzionamento dell’impianto.