In questa guida
- Ristrutturazione di un'installazione elettrica: le componenti principali da controllare
- Informazione utile
- Quanto costa mettere a norma l’impianto elettrico?
- Le domande da porsi prima di effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica
- Ristrutturazione di un'installazione elettrica: le tipologie di impianti
- Cosa dice la legge sulla ristrutturazione dell'installazione elettrica?
- Che succede se l'impianto elettrico non è a norma?
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Ristrutturazione di un'installazione elettrica: le componenti principali da controllare
Cavi elettrici
I cavi elettrici sono tra i componenti principali dell'impianto elettrico. Secondo la norma CEI 64-8, essi devono essere sfilabili. Perciò, prima di effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica, è importante verificare questa ed anche altre caratteristiche. I cavi elettrici vengono realizzati con dimensioni differenti a seconda dei fili conduttori che contengono e della potenza che devono trasportare. Il costo medio di un cavo elettrico di 1 mq è di circa 50€.
Salvavita
I salvavita sono interruttori di emergenza posti all'interno del centralino generale. Si tratta di strumenti molto utili poiché consentono, una volta attivati, di staccare del tutto la corrente. Quindi, possono essere utilizzati, ad esempio, durante un sovraccarico. Questi dispositivi sono dotati di relè differenziale: ciò significa che, ogni volta che l'interruttore percepisce un repentino cambio di intensità nella potenza di entrata o di uscita della corrente, si attivano. La spesa media per installare un salvavita è di circa 200€.
Interruttori differenziali
Gli interruttori differenziali hanno lo scopo di interrompere il flusso di corrente in modo istantaneo, così da fungere da salvavita. Nella norma CEI 64-8, le disposizioni sono piuttosto chiare riguardo agli interruttori differenziali: occorre installarne sempre almeno due per ogni impianto. Costo medio per un interruttore differenziale: circa 150€.
Sistema di messa a terra
Il sistema di messa a terra è formato da dispersori, conduttori di protezione e salvavita e permette di avere un'abitazione davvero sicura. La funzione di tale impianto è essenzialmente quella di far scorrere la corrente di guasto per disperderla a terra. Il costo medio per installare gli impianti elettrici di messa a terra è di circa 400€.
Prese elettriche
Le prese elettriche servono per collegare strumenti elettrici ed elettrodomestici direttamente alla corrente. Secondo la norma CEI 64-8, questi devono essere distribuiti in maniera uniforme all'interno delle abitazioni, tenendo conto della metratura delle prese stesse. Creazione di un punto luce: costo medio di circa 60€.
Informazione utile
Per effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica integralmente o in parte, il costo può variare in base al tipo di intervento. In media, il prezzo per un impianto elettrico da ristrutturare è di circa 1.300€.
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Quanto costa mettere a norma l’impianto elettrico?
Il costo medio per mettere a norma un impianto elettrico varia in base ai seguenti fattori:
- tipologia di impianto con cui si ha a che fare (collocazione, potenza, componenti ecc.);
- tariffe dei professionisti;
- zona geografica in cui ci si trova.
Naturalmente, se l’impianto da mettere a norma è incassato nella muratura o nella pavimentazione, la spesa da sostenere è più elevata, a causa dei lavori invasivi e lunghi da effettuare. Al contrario, se l’impianto è situato al di fuori delle parti in muratura, il prezzo per tale intervento è più basso.
Il prezzo per la certificazione degli impianti elettrici varia da 150€ a 200€. Tuttavia, quando occorre eseguire degli adeguamenti, il costo di questa operazione può variare da 200€ a 600€ circa.
Le domande da porsi prima di effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica
Quali elementi è necessario considerare prima di effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica?
Innanzitutto, occorre stabilire la potenza di cui si ha bisogno in base alle norme ed alla metratura dell'abitazione; in secondo luogo, dovranno essere scelte la quantità e la collocazione dei punti luce, delle prese e degli attacchi per gli elettrodomestici.
Qualora si debba effettuare la ristrutturazione o l'installazione ex novo di un impianto elettrico civile, quale sarà il livello di sicurezza del suddetto impianto?
È possibile scegliere fra tre soluzioni principali:
- installare un impianto elettrico di livello uno, ossia, di livello base, che prevede il minimo indispensabile, come ad esempio, alcuni punti luce e prese correttamente collocati a seconda della metratura, almeno due interruttori differenziali ed un numero prestabilito di circuiti;
- installare un impianto elettrico di livello due, ossia, di livello standard, il quale prevede più punti luce e prese, più circuiti ed almeno due interruttori differenziali selettivi;
- installare un impianto elettrico di livello tre, vale a dire, un impianto domotico, grazie al quale è possibile controllare in maniera pratica i consumi energetici e regolarli in base alle esigenze; in questo modo, oltre a rispettare l'ambiente, si gestiranno meglio le risorse che si hanno a disposizione.
Per installare ex novo o ristrutturare un'installazione elettrica è necessario realizzare interventi invasivi sulla muratura?
Non sempre. È possibile che per il vecchio impianto presente all'interno della propria abitazione, nonostante sia da sostituire e mettere a norma, siano già stati predisposti appositi fori da sfruttare. Se l'impianto elettrico viene realizzato ex novo occorre invece tenere in considerazione il fatto che i lavori sulla muratura (come ad esempio, i fori per allacciare i cavi) dovranno essere effettuati. Per riuscire a comprendere quanto potrebbero costare tali interventi, un'ottima idea è quella di contattare un elettricista ed un muratore che operino in maniera coordinata, e di farsi redigere uno o più preventivi.
Ristrutturazione di un'installazione elettrica: le tipologie di impianti
Esistono due diverse categorie di impianti elettrici: quelli civili e quelli industriali. Ovviamente, per entrambi sono state disposte norme differenti, sia per la realizzazione che per la progettazione. Di conseguenza, se si ha la necessità di effettuare la ristrutturazione di un'installazione elettrica, bisogna stabilire prima se si tratta di un impianto industriale o civile e informarsi, in seguito, sul da farsi. In ogni modo, è importante affidarsi esclusivamente a professionisti del settore e tecnici certificati, che oltre a conoscere a fondo il proprio lavoro, sono informati sulle norme di sicurezza degli impianti.
Le principali differenze tra impianti civili ed impianti industriali
Gli impianti elettrici civili (o domestici) sono sistemi che vengono installati all'interno delle abitazioni residenziali ed hanno un dimensionamento limitato, dai 3 kW ai 6 kW, dato l'utilizzo dei soli punti luce e degli elettrodomestici.
Gli impianti elettrici industriali invece, sono collocati all'interno di industrie e fabbriche, sono più potenti e difficili da gestire e mantenere e vengono realizzati per il trasporto di un grande quantitativo di energia elettrica.
Il DM 37/08 sancisce un'ulteriore divisione delle tipologie di impianti elettrici, definendo anche:
- gli impianti di produzione, trasformazione e trasporto;
- gli impianti di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica;
- gli impianti radiotelevisivi ed elettronici.
È obbligatorio per legge far progettare gli impianti elettrici da un professionista iscritto all'albo o, nel caso di installazioni elettriche (da installare o ristrutturare) di piccole dimensioni, anche da un tecnico certificato dell'azienda a cui si fa riferimento.
Il progetto presentato da un ingegnere deve essere corredato da una relazione tecnica, da dei disegni planimetrici e dagli schemi dell'impianto. Deve essere poi presentato allo sportello unico per l'edilizia del Comune di riferimento.
Al progetto effettuato da parte dell'operatore tecnico dell'azienda, deve inoltre essere allegata la dichiarazione di conformità dell'impianto.
Cosa dice la legge sulla ristrutturazione dell'installazione elettrica?
Prima di far installare all’interno della propria abitazione un nuovo impianto elettrico o di effettuarne la ristrutturazione, è sempre meglio informarsi riguardo le caratteristiche che questo deve avere.
Ecco quali sono le caratteristiche minime principali per un’installazione elettrica e quali sono le norme più importanti a riguardo.
Caratteristiche minime di un impianto elettrico
Le disposizioni contenute all’interno dell’allegato A CEI EN 64-8/3, facente parte della norma CEI EN 64-8, presenti all’interno della parte terza, si riferiscono alla sicurezza degli impianti elettrici domestici e sono strumenti utili per definire al meglio un impianto come realmente sicuro. In particolare, vengono stabiliti diversi standard da rispettare:
- per le case grandi fino a 75 mq occorre effettuare un dimensionamento di almeno 3kW; per le metrature più ampie è invece necessario farlo di 6 kW;
- all’interno di un’abitazione dotata di impianto elettrico deve essere presente un interruttore generale di emergenza;
- l’installazione elettrica deve essere protetta da almeno due interruttori differenziali, in modo che, nel caso di malfunzionamenti su una linea, l’altra funga da “linea di riserva”; se l’interruttore è differenziale, deve obbligatoriamente essere selettivo;
- all’interno del centralino devono essere installati almeno due moduli liberi di riserva e deve essere collocato il conduttore di terra;
- i cavi devono essere sfilabili per tutti gli impianti;
- di fianco alla presa per la televisione deve essere predisposta una configurazione per almeno sei altre prese;
- gli interruttori per accendere e spegnere la luce all’interno o all’esterno di un locale devono essere sempre ben visibili e collocati vicino alle porte.
Che succede se l'impianto elettrico non è a norma?
Se un impianto elettrico non è a norma, significa che esso non è assolutamente sicuro: i malfunzionamenti che si verificano a causa di tale problema, infatti, possono mettere in pericolo la vita delle persone che abitano all’interno della casa in cui è installato.
Oltre ai possibili danni a beni e persone, le installazioni elettriche non a norma di legge (ossia, prive di conformità e che non rispettano le disposizioni della norma CEI 64-8) consumano una quantità maggiore di energia, pertanto, sono meno efficienti.
Inoltre, i sistemi di questo tipo richiedono interventi di manutenzione costanti, quindi, generano un aumento complessivo dei costi (sia per quanto riguarda il consumo elevato di energia, sia per ciò che concerne la loro gestione).
Infine, occorre ricordare che i professionisti che installano degli impianti elettrici non a norma, sono considerati i diretti responsabili di tale intervento, perciò, sono soggetti a problemi legali e sanzioni.
Nel caso delle locazioni invece, anche i proprietari sono ritenuti responsabili, nei confronti degli affittuari.