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Recensioni su Studio Nicola Gisonda
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Informazioni su Studio Nicola Gisonda
Progettazione architettonica e design di interni.
Qual è il vostro slogan?
Attenzione ai materiali e ai dettagli.
Chi collabora nel vostro gruppo? Che tipo di formazione ed esperienza hanno i vostri collaboratori?
Nicola Gisonda, milanese di nascita, architetto e designer, si laurea in architettura al Politecnico di Milano.
La sua attività spazia da progetti di riqualificazione al design industriale, dal concept per ambienti pubblici all’interior design. Negli ultimi anni si dedica in particolare al risanamento di aree produttive dismesse, cogliendo le istanze di una Milano in continua trasformazione. Tra i suoi progetti più noti, si annovera lo spazio per eventi Officine del Volo. Un luogo oggi di riferimento per la città, nato dalle ceneri delle ex officine aeronautiche Caproni, frutto di un sapiente restauro filologico.
La sua attività di designer poi, oltre a collaborazioni con diverse realtà del settore, lo vede attualmente impegnato nella creazione di complementi di arredo per il proprio brand: Mentemano. Un’idea nata dalla volontà di proporre arredi con spiccata matrice architetturale, accomunati da linee pulite in cui materia e funzionalità trovano il loro punto di incontro.
In quali tipi di lavoro siete specializzati?
Contract e privati.
Realizziamo progetti da zero, seguendo il cliente passo passo.
Di quali lavori siete più orgogliosi?
Conti Guest House - Milano
Nella Milano del design e della moda nasce Conti Guest House; accogliente foresteria urbana che rende unici i soggiorni milanesi, in cui praticità e comfort si uniscono ad eleganza e lusso.
Lo stabile, inserito all’interno di un quartiere residenziale, in Via Tiepolo 38 a Milano, è indipendente e si sviluppa su tre piani.
L’intervento architettonico si è definito attraverso una radicale ristrutturazione, trasformando una struttura residenziale in una guest house composta da sei camere, un’area living comune attrezzata con cucina ed un giardino con dehor. L’intero progetto, attraverso il linguaggio architettonico e l’interior design ricercato, vuole esprimere un’idea di struttura ricettiva di lusso ma più vicina al concetto di residenza, dove gli spazi incontrano le esigenze degli ospiti.
Il tema del progetto si concretizza tramite una scelta precisa di colori e materiali, volutamente inseriti in un continuo gioco di contrasti ma allo stesso tempo di assoluta continuità. Ogni camera è allora caratterizzata da un colore e le tonalità selezionate variano da nuance pastello come il rosa e il cipria, a quelle più definite come azzurro e viola, sino ad approdare a colori più caldi ed avvolgenti come il ruggine e il rubino. File rouge che collega tutte le scelte cromatiche è la presenza del grigio in diverse tonalità e del nero, entrambi declinati su materiali diversi come il legno degli armadi e delle porte, i tessuti.
La gran parte degli arredi sono stati disegnati su misura dall’architetto Nicola Gisonda. Presenti anche alcune sue creazioni appartenenti alle collezioni di Mentemano, Made in Italy design brand fondato dallo stesso architetto.
Ogni elemento è stato studiato seguendo un percorso ben definito all’interno della struttura. Ad esempio, i diversi disegni geometrici presenti nei tessuti delle boisserie, nei piani d’appoggio dei tavolini e della console desk. Nel dettaglio le boisserie si caratterizzano per un disegno geometrico che, con una proposta inedita dalla trama stilizzata, movimenta le superfici, giocando con il fondo color titanio e creando così un contrasto dinamico di chiaroscuro. Disegno geometrico ad hoc anche per i tavolini; in questo caso è però colorato, in contrasto con il colore del piano di appoggio e stampato su una superficie di legno laccato. A giocare con i colori è anche l’effetto ottone rintracciabile in piccoli elementi discreti che si rincorrono nella struttura, esprimendosi nelle luci, nelle gambe di alcuni arredi, nei dettagli del bagno.
Di rilievo è poi l’installazione adottata per separare, all’interno delle camere, la zona notte da quella bagno. Al fine di ottenere maggiore profondità di campo, donare una continuità agli ambienti ed ampliarli visivamente, è stata infatti inserita una parete filtro in cristallo fumè grigio. Grazie alla sua parziale satinatura conferisce la giusta privacy e permette di leggere dall’ambiente notte, parte del Marmo di Carrara del bagno; ulteriore elemento materico che si riallaccia al file rouge del grigio e del nero.
Bianco, nero e grigio si ritrovano anche nell’area living, legati tra loro dal legno rovere del pavimento e dal grigio della scala in pietra. Unica tonalità che si aggiunge al tema cromatico è il blu, volutamente inserito a creare una sfumatura del nero. Quest’area comune, un tempo ambiente in disuso e poco luminoso, si trasforma in spazio vivo grazie alla realizzazione di un fronte di vetrate che affaccia sul giardino. Con questa soluzione si è voluto mettere in diretto contatto l’area living con il giardino, permettendo a quest’ultimo di entrare idealmente nella struttura, generando una forte continuità tra gli spazi.
Il dehor diventa quindi un ampliamento della zona living e si trasforma, aprendosi al giardino, a seconda delle stagioni. Ulteriore protagonista dell’area living è poi il tavolo centrale che vuole essere punto di incontro per gli ospiti, esaltando così l’atmosfera conviviale della guest house. L’attenzione ai dettagli accompagna l’intero progetto e si ritrova negli arredi.
Un chiaro esempio sono le cuciture degli imbottiti, mai casuali, ma anche i rivestimenti lapidei del bagno e le pose dei pianerottoli della scala, dove si propongono disegni dedicati. Particolare cura anche per l’illuminazione, affidata a corpi a led, inseriti in specifiche gole all’interno dei controsoffitti. Completano il progetto illuminotecnico alcune lampade di Antonangeli con finiture effetto ottone e nero opaco.
Colori, forme e linee sono contemporanee e donano alla struttura una propria identità; negli ambienti si definisce un’allure prestigiosa ed elegante, evidenziata dalla selezione dei materiali e delle finiture ma leggera e vivace allo stesso tempo, grazie alle apposite scelte cromatiche. Le soluzioni adottate sono volte ad ottenere ambienti funzionali e completi di ogni comfort; spazi che evocano al pubblico la sensazione di sentirsi come a casa ed avvertire quella gradevole atmosfera accogliente, tipica dei luoghi in cui sentirsi bene.
Con questo progetto si è ridonata linfa ad una palazzina milanese dei primi del Novecento inserita in un quartiere costruito seguendo la concezione degli English Village anni Venti; non solo semplice struttura ricettiva ma guest house di classe. Il progettista ricrea così un vero e proprio mondo familiare, luogo vivo da abitare dove comfort e design sono di casa.
Corsia del Giardino - Milano
Corsia del Giardino è un bistrot in centro a Milano, in Via Manzoni 16, situato tra via Montenapoleone e il teatro La Scala.
Una scenografica location che trae ispirazione da un giardino immaginato e che prende il nome della stessa Via Manzoni, antichissima via cittadina chiamata proprio “Corsia del Giardino” nella Milano neoclassica.
Le numerose vetrate che si affacciano su questa splendida isola verde del museo Poldi Pezzoli e le ampie vetrine che si aprono sulla corte, lo integrano perfettamente in entrambi gli ambienti.
Una superficie di 200mq complessivi, che si sviluppa con una pianta ad L.
Difronte all’ingresso, a cui si accede dalla corte interna, si trova l’area bar; sulla destra, a un livello lievemente rialzato, vi è la sala per i clienti dalla quale si gode una splendida vista sul giardino. Sul fondo di questa vi è il bancone a vista, al di là del quale si trova la cucina, separata da una vetrata che unisce e divide gli ambienti allo stesso tempo.
Il progettista, l’architetto Nicola Gisonda, descrive così le sensazioni che sono state alla base del progetto: “Il luogo mi ha affascinato nel momento in cui ho attraversato il confine tra la galleria di accesso alla corte e Via Manzoni. Gli occhi si sono posati sul giardino di fronte, attratti dal verde accesso delle imponenti piante che si fonde con l’azzurro del cielo, con l’intensa luce del luogo aperto, contrapposto alla penombra della galleria alle nostre spalle. Solo osservando ci si rende conto di quanto poco spazio ci divida dalla frenesia. Un ambiente magico che corrisponde alla mia idea di luogo di ristoro e di pausa. Non avevo altra scelta che far vivere per sempre quelle sensazioni, riportandole nello spazio che mi trovavo a progettare, annullandone i confini spaziali, pensando ad un unico ambiente tra interno ed esterno.”
Il progetto architettonico e gli arredi sono tutti inediti e disegnati ad hoc per il bistrot.
L’ interior design si ispira alle geometrie della natura, interpretate in modo concettuale e puramente simbolico. Due sono i segni grafici principali che caratterizzano l’intero lavoro: linee verticali irregolari che si rifanno alla vegetazione e forme circolari, richiamando l’idea del bouquet di fiori. Queste linee sono state poi riadattate e rielaborate nella progettazione dei vari arredi, utilizzando materiali e colori di volta in volta diversi.
Il verde e il marrone, toni dominanti in natura, rappresentano le nuance prevalenti in Corsia del Giardino. Tutti i materiali impiegati sono naturali: il marmo verde Ming si unisce armonicamente con il rovere tinto, il testa di moro dei mobili, fino a sfumare nei pavimenti di seminato di marmo color tortora.
Il fronte dei banconi presenta una complessa e inedita lavorazione, definita da numerose forature di diversa profondità, disposte circolarmente, a formare cerchi su più livelli parzialmente sovrapposti. Un’immagine che, per la sua struttura, diventa dinamica a seconda del punto di vista dello spettatore: l’effetto visivo è quello di un bouquet di fiori mosso dal vento. Alle spalle del bar si trova un pannello di colore bianco, il cui disegno sembra essere il calco della lavorazione del bancone. Sulle console sono state poi posizionate delle luci a sospensione, veri e propri rami in alluminio bianco.
Per delimitare le varie aree del locale sono state progettate una serie di quinte, anch’esse riconducibili alle forme circolari, con un’applicazione però differente: sono composte da numerosi dischi di forma rotonda, intarsiati e uniti tra loro. Diversi i materiali utilizzati: il rovere tinto si alterna al marmo verde Ming e al cristallo riflettente color bronzo.
Lo stesso concetto ma con una realizzazione del tutto diversa, si applica al controsoffitto presente nella sala, che ha anche la funzione di vano tecnico e di trappola del rumore per dare un maggior comfort all’intero ambiente.
I tre gradini di accesso alla parte rialzata, sono costituiti da una L rovesciata in blocco di marmo Ming e fuoriescono dal pavimento, senza nessuna struttura di ancoraggio visibile, come fossero asperità presenti in natura.
I mobili sono tutti realizzati in legno di rovere tinto testa di moro, riprendendo in modo talvolta più nascosto, talvolta più esplicito, il gioco delle linee verticali irregolari.
Entrando nei bagni si ha la sensazione di essere avvolti dalla vegetazione. Le pareti sono rivestite di numerose lastre in quarzite di un unico tono uniforme, opportunamente tagliate con l’obiettivo di creare un fondo impenetrabile color nocciola, interrotto da liste di cristalli riflettenti color bronzo che si intrecciano verticalmente tra loro. Lo sguardo è attratto dai cristalli e ne scruta la profondità, come cercando di scorgere l’orizzonte dietro agli alberi. Muovendosi all’interno degli ambienti, l’immagine riflessa viene spezzata continuamente, come camminando in un bosco in cui la visuale è costantemente interrotta dalla presenza delle piante.
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