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Come sarà il padiglione Italia a Expo 2020 Dubai

1 Settembre, 2021
rossella

La nuova Esposizione Universale, rimandata lo scorso anno a causa della pandemia, apre le porte il 1° ottobre 2021 a Dubai per concludersi il 31 marzo 2022 . Un evento molto atteso che darà modo di vedere il meglio di ogni paese sotto il claim “Connecting minds, creating the future”. L'Italia per l'occasione ha ideato un padiglione innovativo, realizzato con materiali naturali e contrassegnato dall'inconfondibile creatività made in Italy.

Il progetto del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai 

Porta la firma di Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria il progetto del Padiglione Italia per Expo 2020 Dubai. L'obiettivo del team di progettazione era mettere in scena “La Bellezza che unisce le Persone”. Si tratta di uno spazio espositivo attraverso il quale si vuole rappresentare in know how della nostra nazione, mettendo alla prova competenze in varie discipline e ponendo al centro sostenibilità, economia circolare ed architettura digitale. Per la realizzazione del padiglione sono state coinvolte diverse aziende partner, tutte impegnate a fornire il meglio per quanto riguarda le singole componenti dell'edificio.

Un edificio sperimentale

Il Padiglione Italia alla prima Expo del mondo arabo si presenta come un edificio alto dalla struttura molto sofisticata. Parte infatti dalla circolarità e la sua costruzione ha richiesto un utilizzo inedito delle componenti costruttive. Si tratta in sostanza di un'installazione sperimentale tra naturale ed artificiale.

La natura entra nel padiglione attraverso le piante che crescono in modo spontaneo ed imprevedibile, ma anche attraverso materiali innovativi di origine organica o biologica che sono stati appositamente prototipati per farli diventare strutturali e dunque fargli acquisire un comportamento controllato.

Come sarà il padiglione Italia a Expo 2020 Dubai

Gli spazi

Gli interni del padiglione sono organizzati come spazi flessibili e polifunzionali, le cui dimensioni possono variare a seconda delle necessità. Sono presenti differenti aree: l’auditorium, in cui ospitare diverse tipologie di iniziative ed eventi; l'area relazioni internazionali e rappresentanza istituzionale; l'educational lab ed il cultural lab, due laboratori attrezzati per lezioni multimediali e a distanza.

I materiali utilizzati 

Sostenibilità, innovazione e creatività sono le caratteristiche dei materiali usati per la struttura ed il rivestimento del Padiglione Italia. Ispirandosi all'uso primordiale dei materiali che si faceva 6000 anni fa, per il progetto sono stati seguiti i principi dell'economia circolare riprendendo il saper fare necessario per rispettare la natura attraverso l'ottimizzazione delle risorse. 

Nel padiglione sono stati inseriti degli arazzi che testimoniano l'importanza della tessitura, utilizzati come elementi di filtro tra diverse zone ma anche per accompagnare il percorso ed aggiungere un elemento decorativo. Presenti anche dei muretti a secco, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, usati per delimitare il terrazzo belvedere del Padiglione e mostrare un elemento tipico della cultura mediterranea.

A questi si uniscono altri materiali tradizionali per l'Italia come marmo di Carrara, legno, vetro e mosaici a foglie d’oro. Tutto ciò si incontra con materiali sperimentali, a partire dalle vernici anallergiche e dalle plastiche riciclate per arrivare all'impiego di sostanze come alghe, bucce d'arancia e caffè. Le alghe sono usate in diversi modi nel padiglione per mostrarne le potenzialità come purificatori d'aria e fertilizzanti. Le bucce d'arancia essiccate, ridotte in polvere e lavorate invece sono usate per creare dei rivestimenti, così come il caffè.

Integrato anche un sistema che recupera l'umidità dall'aria trasformandola in acqua per irrigare le piante presenti nel padiglione.

Architettura digitale

Un altra componente importante per il Padiglione Italia è il digitale poiché ha la funzione di "collante” in quanto consente di poter monitorare le prestazioni di questi materiali innovativi e sperimentali. L'architettura circolare parte dalla terra ed alla terra ritorna senza lasciare traccia. Per questo processo si serve di connessioni digitali in grado di fornire dati in tempo reale sulle condizioni dell'ambiente in modo da poter intervenire per apportare dei miglioramenti in favore della sostenibilità.

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