In questa guida
- Prezzi per dividere proprietà
- Informazione utile
- Le varie motivazioni che vi spingono a dividere una proprietà
- Tutto quello che c'è da sapere su eventuali tasse e documentazioni necessarie alla divisione di proprietà
- Tutti i passaggi necessari alla divisione di una proprietà
- La legge Sblocca Italia e i bonus per le divisioni di proprietà immobiliare
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Prezzi per dividere proprietà
Tipo di lavoro | Prezzo |
Richiesta CILA | 250 € |
Progetto | 2000/3000€ |
Rilievo e visura | 300 € |
Interventi edili | 600€ |
Allaccio nuove utenze | 500 € |
Oneri di urbanizzazione | 300€ |
Come otteniamo i prezzi?
Informazione utile
La divisione di una proprietà richiede una lunga serie di esperti che lavorino per voi (ingegneri, costruttori, muratori, architetti). I costi di base sono elevati: la parcella del notaio, che varia a sua discrezione e va da un 8% circa su 25.000 € allo 0,15% circa su 5.000.000€; una serie di 8 imposta (catastale, di bollo, ipotecaria, di registro ecc.) che varia dagli 80 € ad almeno 4-500€ (quindi, parliamo di un minimo di 2-3000 €). Più i costi materiali di lavoro.
- Da una settimana a vari mesi
- Dificoltà: Medio/alta
Le varie motivazioni che vi spingono a dividere una proprietà
Dividere palazzina
Oggi come oggi le grandi case stanno cadendo sempre più in disuso e l’industria delle costruzioni si è già da tempo spostataverso i monolocali e alla funzionalità. Lo stesso vale per i proprietari di case antiche e spaziose, di antichi palazzi nobiliari e notabili, che ormai tendono a dividere lo spazio abitabile in più unità abitative, sia per comodità che per affrontare la crisi economica. Le unità immobiliari ormai sono destinate ad essere frazionate in nome dell’utilità e della necessità, anche perché ci sono varie motivazioni che possono spingervi a dividere un’unità immobiliare in più unità.
Una delle principali motivazioni che spinge alla divisione di una proprietà è quella degli affitti. Avere una casa grande e spaziosa, come, ad esempio, una palazzina di tre piani da 350 mq l’uno, come ce ne sono a Parma, è avere una casa troppo grande e spaziosa. Quindi, spesso, si opta per la divisione dei piani in più unità abitative in modo da poterle affittare come singoli appartamenti. Questo, insomma, unisce l’utile al dilettevole, vi toglie il problema di avere enormi abitazioni in disuso e vi permette di avere una fonte reddituale non indifferente.
Fonte dell'immagine in: foto.habitissimo.it
Abitazioni familiari
Un’altra motivazione per il quale ci si potrebbe ritrovare a dover, o, in questo caso, voler dividere la propria proprietà in diverse unità è quella di creare un’abitazione per un parente o un familiare. Da una casa molto grande, con una metroquadratura pari a 150-200 mq o superiore, può tranquillamente essere costruito un appartamento per un familiare. Un genitore ormai solo, oppure una zia, ma anche un figlio o un nipote. La scelta sta solo a voi, in questo caso.
Fonte dell'immagine in: Aniem.it
Aumento valore immobile
Un altro dei motivi che vi potrebbero spingere a divedere una proprietà e frazionarla in più unità abitative è quella del valore dell’abitazione. Avere una casa enorme e spaziosa in un centro storico può essere molto comodo, in caso di vendita, ma avete mai fatto caso che, in proporzione, le case più piccole stanno di più? Dove un appartamento da 250-300 mq può arrivare ad un costo anche pari al milione di euro, una casa da 80-100 metri quadri, spesso, supera i 350.000 €. Ed è questo uno dei motivi per il quale potete dividere la vostra abitazione, aumentare il suo valore in modo da capitalizzare maggiormente i profitti in caso di vendita e, intanto, affittarla o darla ai vostri figli.
Fonte dell'immagine in: homeadore.com
Tutto quello che c'è da sapere su eventuali tasse e documentazioni necessarie alla divisione di proprietà
IMU
L’imposta principale propria sugli immobili, tecnicamente Imposta Municipale Unica, è un'imposta diretta di tipo patrimoniale, poiché viene applicata sulla componente immobiliare del patrimonio. Fu create per sostituire l’ICI (l’imposta comunale sugli immobile) e ha inglobato anche parte dell’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) e delle imposte addizionali per i redditi fondiari per i redditi di beni non locati. Si tratta, insomma, di una tassa da pagare sugli immobili e, di conseguenza, dovrete poi regolarvi con un commercialista in caso di una divisione di proprietà.
TASI
Il tributo comunale sui servizi indivisibili, imposta creata nel 2014 insieme ad IMU e Tari, che si paga solo sulle seconde case, come l’Imu, o anche sulle prime in caso di abitazioni di lusso o di pregio. In questo caso, quindi, dividere una proprietà potrebbe convenirvi anche per pagare meno tasse.
CILA
La comunicazione dei lavori asseverata, ossia un modulo al quale si deve allegare il progetto della divisione dettagliato con tutti i tipi di lavori e ristrutturazioni. Anche in questo caso, per essere certi di fare le cose per bene, la scelta migliore è quella di affidarsi ad un professionista esperto. Altrimenti potreste incorrere in problemi, leggeri, ma noioso come il dover rifare tutte le carte o problemi gravi come il pagamento di sovrattasse e more.
Conformità urbanistica ed edilizia
Si tratta di una serie di assicurazioni e documentazioni burocratiche che dovete portare al catasto, all’agenzia delle entrate e al comune, tra le quali rientra la CILA, per far si che questi enti siano sicuri che la proprietà che volete dividere sia conforme a tutte le regole urbanistiche del comune prima del lavoro e che lo sia anche dopo. Come per la singola CILA, anche in questo caso è necessario un professionista per riuscire a giostrarsi in questo groviglio burocratico.
Tutti i passaggi necessari alla divisione di una proprietà
La prima cosa che dovete fare, necessariamente, per poter dividere una proprietà è quella di controllare tutta la documentazione degli immobili e verificare che siano in conformità urbanistica sia con il comune che con il catasto.
Successivamente si dovrà compilare la richiesta per l’autorizzazione dei lavori di divisione della proprietà, da consegnare al comune di appartenenza. Si tratta di un tipo di documentazione il cui costo varia in base alla alla metroquadratura dell’immobile.
Consiglio extra: nel caso la proprietà da dividere sia in un condominio, ci sono dei passaggi extra. Prima cosa dovete capire cosa dice a riguardo, se dice qualcosa, il regolamento condominiale, una volta accertati di tutto, dovete avvertire, durante una riunione di condominio, dell’inizio dei lavori. In questo caso eviterete problemi e lamentele dai condomini.
Prima dell’inizio dei lavori di divisione della proprietà, tuttavia, dovrete presentare la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Il modulo andrà consegnato insieme al progetto dettagliato dei lavori che vi state apprestando a fare. Per essere certi che sia tutto fatto bene, è meglio far compilare questo tipo di documentazioni ad un professionista, come un geometra, un ingegnere o un architetto.
Appena terminati i lavori di frazionamento della proprietà in più unità abitative, ovviamente, anche questo dovrà essere comunicato. Anche perché le autorizzazioni per lavorare e ristrutturare vengono date per periodi di tempo limitati, non finchè il lavoro non è finito.
Ovviamente, in casi straordinari (come lavori più lunghi del previsto, divisioni della proprietà fatte in modo diverso, divisioni in più o in meno decise in corso d’opera) dovranno essere avvisati tutti gli enti preposti a registrare i cambiamenti e dare e autorizzazione, come il comune e il catasto.
La legge Sblocca Italia e i bonus per le divisioni di proprietà immobiliare
Il Decreto Sblocca Italia del 2014 ha reso le procedure burocratiche che riguardano la divisione di proprietà molto più semplice. Anche qualora si volesse procedere all’unione di due appartamenti contigui in uno, non solo, quindi, in casi di frazionamento di unità immobiliari.
Per prima cosa, ora, il frazionamento o accorpamento di una proprietà immobiliare sono stati fatti rientrare nei lavori di manutenzione straordinaria che danno diritto alla detrazione Irpef al 50% per i lavori di ristrutturazione. L’importo detraibile è la metà su un massimo di 96.000 € per unità immobiliare, e la detrazione sarà divisa in 10 quote annuali.
Oltretutto, per poter usufruire di questa detrazione sarà necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale, da cui risultino la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
In questo modo, creando nuove unità abitative, potrete anche godere della detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di mobili nuovi (letto, scrivania, comodini, tavoli, sedie e qualunque altra cosa) e grandi elettrodomestici (di classe energetica almeno A+, per i forni, invece, si parte da A) per l’arredamento del nuovo immobile. Le quote detraibili saranno sempre spalmante in 10 rate annuali, su un massimo di 10.000€.
La nuova legge, insomma, permette molti vantaggi fiscali dal punto di vista delle detrazioni e, come al solito, vi conviene affidarvi ad un serio e capace professionista per evitare di perdere detrazioni che vi spetterebbero di diritto!