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Come funziona il servizio preventivi di habitissimo?
Costi per licenze
Tipo di licenza | Prezzo | Dettagli |
Certificato di abitabilità | 200 € | Costo di due marche da bollo e costi generici di segreteria |
Richiesta della Cila | 500 € | Appartamento |
Richiesta Scia | 700 € | Casa singola |
Permesso di costruzione | 2.500 € | Inclusa parte burocratica |
Licenza per ristrutturazione urbanistica | 2.800 € | Oneri di urbanizzazione e di costruzione / 50 mq |
Informazione utile
Per la regolarizzazione di un'attività commerciale non è più necessaria la licenza, ma il buon senso sì: vale a dire che prima di cimentarsi in un investimento bisogna valutare le possibilità di successo dell'attività che si ha in mente per quanto riguarda la zona in cui si intende operare, o se sarebbe meglio cambiare e scegliere un luogo diverso dove andare ad investire.
- Da una a due settimane
- Dificoltà: Bassa
Licenze commerciali: diverse tipologie
In un'ottica di agevolare la possibilità di avviare un'attività commerciale o di somministrazione, la Legge italiana ha abolito la necessità di richiedere una licenza per tutti quegli ambienti di superficie inferiore a 250 mq.
Si tratta di un grande vantaggio per chi vuole aprire un bar, una tavola calda, ma anche un negozio.
E' sufficiente una comunicazione ufficiale al Sindaco e assicurarsi di rispettare le normative igienico sanitarie oltre a quelle legate al mondo del lavoro.
Quando la superficie di vendita di un'attività supera i 2500 mq, si parla di grande struttura di vendita. Necessita di licenza rilasciata dallo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune all'interno del quale si trova lo stabile.
La licenza non basta: è necessario essere in regola rispetto alle normative igienico-sanitarie, al Regolamento Edilizio comunale e rispettare quanto previsto dalle Normative specifiche che regolano la tipologia di attività scelta.
Non sono cambiate le regole per quanto riguarda la richiesta di licenze commerciali per locali con superficie maggiore di 250 mq.
Da questa metratura fino a 2500 mq vengono considerate strutture di vendita di grandezza media, sia che si tratti di un'attività commerciale di vendita che di somministrazione.
L'ufficio di riferimento all'interno del proprio Comune è lo Sportello Unico per le Attività Produttive.
Licenze e scadenza: consigli utili
Nessuna scadenza per chi possiede una licenza: le licenze commerciali non hanno scadenza.
Chi in passato ha avviato un'attività dopo aver ottenuto una licenza ed essersi preoccupato di che licenze servono per aprire un bar, un ristorante o un negozio, non deve più preoccuparsi, perché rimarrà sua fino a quando desidererà proseguire con l'attività.
Nessuna scadenza per chi non possiede una licenza: chi ha avviato un'attività commerciale in maniera agevolata senza dover richiedere una licenza commerciale, può dormire sonni tranquilli: non essendo titolare di alcuna licenza non si deve preoccupare di una eventuale scadenza.
Attenzione alle scadenze classiche: appurato che le licenze non scadono, ci sono altre scadenze a cui bisogna stare attenti.
Un esempio per tutti? La scadenza del contratto di affitto del locale dell'attività! E' importante tenere sott'occhio la data e rinnovarlo per tempo per evitare di non poter proseguire l'attività perché lo spazio non è più disponibile.
Licenze: domande frequenti
Quali licenze posso richiedere ad un professionista?
Esistono due tipi di licenze, in base al livello di disturbi, danni e rischi alle persone connessi all'attività da eseguire. Le attività innocue sono quelle che non generano disturbi rilevanti, impatto ambientale (salute e igiene), danni a beni pubblici o privati e rischi a cose e persone. Si considerano attività innocue molti piccoli esercizi come i negozi di abbigliamento e di prodotti alimentari non deperibili, nonché piccoli uffici per la prestazione di diversi servizi. Nelle attività particolari rientrano invece quelle considerate fastidiose, insalubri, nocive e/o pericolose (hotel, attività industriali, determinati tipi di esercizi commerciali e servizi) e che necessitano pertanto di adottare mezzi correttivi dal punto di vista sanitario, ambientale e/o della sicurezza. Molte di esse possono essere realizzate solo su terreni industriali. Le uniche attività esenti sono quelle professionali, artigianali e artistiche, realizzabili presso il proprio domicilio.
Quale tipo di professionista può gestire la mia licenza?
Sono molte le imprese di ristrutturazione che eseguono le procedure necessarie per aprire una attività, occupandosi di gestire sia le licenze, sia i permessi di apertura, tuttavia non è questo il caso più frequente. In genere se abbiamo bisogno di qualcuno che gestisca una licenza, ci rivolgiamo a un’agenzia dove lavorano professionisti in grado di fornirci consulenza su tutto ciò di cui abbiamo bisogno per ottenere i permessi necessari. Nella maggior parte dei casi i comuni richiedono la visita di un architetto per accertare che il locale sia conforme ai requisiti di legge, perciò potremmo aver bisogno anche di questo servizio. Esistono anche imprese specializzate in questo tipo di accordi di licenza, che hanno sia consulenti, sia architetti e muratori che si occuperanno di supervisionare il tutto.
Cosa devo includere nel preventivo per la licenza?
Nella richiesta di preventivo per una licenza occorre innanzitutto indicare la tipologia di licenza desiderata. Non è la stessa cosa richiedere una licenza per l’apertura di un locale commerciale, per effettuare una ristrutturazione di casa o per ottenere l’agibilità dell’abitazione in cui viviamo. In secondo luogo bisogna indicare le esigenze specifiche del locale, dato che, come già detto, non è la stessa cosa chiedere una licenza per un locale notturno o per un negozio di abbigliamento. L’ubicazione del locale, nel centro di una città o nella periferia, è un altro elemento che va segnalato. Infine occorre indicare le dimensioni e le caratteristiche specifiche dell’ambiente, affinché il preventivo sia affidabile e rispondente alla realtà.
Come funzionano le licenze commerciali: qualche trucco
Situazione personale: la licenza commerciale non può essere rilasciata a persone con problemi legati all'aspetto morale.
Questo significa che ci sono alcune categorie di persone che non hanno diritto all'apertura di un negozio a proprio nome. Si tratta di chi:
- ha dichiarato fallimento;
- è stato condannato per un reato con pena minima di 3 anni;
- ha obbligo di soggiorno;
- è sotto sorveglianza speciale.
Monopolio: le licenze sono state liberalizzate, fatto salvo quella per l'apertura di una tabaccheria.
I tabacchi sono infatti soggetti al Monopolio ed è proprio questo ente a rilasciare le relative licenze.
Rottamazione della licenza commerciale: chi sceglie di cessare la propria attività commerciale con 3 anni di anticipo rispetto alla data designata per il pensionamento, ha diritto ad un indennizzo erogato dall'INPS.
Il commerciante ha diritto ad un assegno di 501 euro al mese fino al momento in cui comincerà a percepire regolare pensione.
Capire quali licenze sono state liberalizzate, passo per passo
Tipologia merceologica: attualmente ci sono due categorie merceologiche in cui si dividono le attività commerciali:
- alimentare;
- non alimentare.
Prima ancora di capire se la licenza per l'attività che si vuole aprire è stata liberalizzata, c'è un altro elemento indispensabile per poter avviare la società ed è il SAB, 130 ore di corso a frequenza obbligatoria con prove finali di certificazione.
Si tratta di un requisito professionale necessario per poter esercitare un'attività commerciale che prevede la somministrazione di alimenti e bevande.
Senza di questo, non c'è licenza commerciale che tenga!
Dimensioni dell'area di vendita: sotto la superficie di 250 mq di area di vendita le licenze sono state liberalizzate.
In altre parole, non è necessario richiedere una licenza commerciale.
Considerando che le licenze sono beni o servizi, a seconda di come le si considera, si può affermare che senza licenza si possiede comunque il bene attività commerciale e si possono ugualmente offrire tutti i servizi che si desidera legati alla propria attività.
Legalità: fermo restando che le licenze sono state liberalizzate per attività con superficie di vendita inferiore ai 250 mq, non cambia il fatto che la merce che viene venduta all'interno del negozio deve rientrare nei canoni di legalità previsti dallo Stato Italiano.
Avviamento: chi in passato ha avviato un'attività commerciale richiedendo la licenza, risulta quindi svantaggiato? Non proprio, perché nel caso decidesse di cedere la propria attività, avviata, con un giro di clienti ed una notorietà conquistata negli anni, ha diritto di richiedere l'avviamento, una cifra adeguata che il nuovo proprietario dovrà versare per ritirare l'attività.
Licenze: informazioni legali, diritti e doveri
Chi rilascia le licenze commerciali è lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune in cui si trova lo stabile all'interno del quale si svolgerà l'attività.
C'è però un grande spartiacque:
- se la superficie di vendita è inferiore a 250 mq, non è necessaria alcuna licenza. Basta una comunicazione ufficiale al SUAP, la SCIA, da inviare per via telematica;
- se la superficie di vendita è superiore a 250 mq, è necessaria la licenza. Dove richiedere le licenze commerciali? Sempre allo Sportello Unico per le Attività Commerciali.
Ma quanto costano le licenze commerciali? E' forse la prima domanda da porre al SUAP, perché il prezzo varia in base a diversi fattori come la localizzazione dell'attività e, di conseguenza, cambia da Comune a Comune.
Per le attività di somministrazione rimane inoltre l'obbligo di iscrizione al REC, Registro Esercenti di Commercio.
Riassumendo:
- che licenze servono per aprire un pub? Se sotto il 250 mq, nessuna;
- che licenze servono per aprire un ristorante? Se supera i 250 mq, la licenza commerciale per attività che trattano alimentari;
- che licenze servono per aprire un negozio di abbigliamento? Sotto i 250 mq di superficie di vendita, nessuna. Sopra la licenza commerciale per attività che non trattano alimentari.