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Costi per progettare la cucina
Tipo di lavoro | Prezzo | Dettagli |
Progettare cucina (5 mq) | 7.000 € | Impianto elettrico, pavimento in gres, costruzione parete divisoria |
Progettare cucina (8 mq) | 12.000 € | Progettare open space cucina + sala da pranzo, piastrellare, installazione lavabo e cucina, rifacimento impianto idrico |
Progettare cucina (11 mq) | 18.000 € | Pavimentazione in resina, collocazione isola, sostituzione elettrodomestici, ridefinizione degli spazi, piastrellare pareti |
Progettare cucina (13 mq) | 20.000 € | Piastrellare, rifacimento impianti elettrici e idrici, pavimento in cotto, elettrodomestici |
Progettare cucina (20 mq) | 15.000 € | Sostituzione elettrodomestici, cucina completa, dipingere pareti |
Come otteniamo i prezzi?
Informazione utile
Per progettare una cucina è necessario contattare un architetto che predisponga ed elabori un progetto.
Esistono diverse tipologie di cucina che si differenziano in base a:
- materiali;
- colori;
- stile;
- distribuzione dei mobili e degli elettrodomestici all'interno dello spazio.
- Da 1 a 2 settimane
- Dificoltà: Alta
Progettare la cucina: come scegliere la forma perfetta a seconda dello spazio?
La cucina lineare è sicuramente fra le più diffuse, è distribuita lungo una sola parete ed è molto utilizzata in locali stretti e lunghi in cui il tavolo da pranzo viene solitamente posizionato in un’altra stanza. Tuttavia, le cucine lineari non vengono scelte solo per motivi di spazio, ma anche per ottenere un buon risultato estetico, perché costituiscono la scelta ideale per chi apprezza lo stile minimale, caratterizzato da linee semplici ed essenziali.
Per lavorare comodamente in una cucina lineare è necessario disporre i mobili e gli elettrodomestici nella maniera corretta. Il lavello andrebbe installato vicino alla lavastoviglie, mentre il frigorifero, per funzionare correttamente, dovrebbe essere lontano da fonti di calore, quindi dai fornelli. Per quanto riguarda i mobili, è consigliabile sfruttare tutto lo spazio verticale della parete inserendo ulteriori pensili e ripiani.
La cucina lineare doppia è distribuita lungo due pareti opposte ed è indicata per spazi lunghi e stretti. In un lato possono esserci lavello, lavastoviglie e piano cottura, dall’altro armadietti e frigorifero. Questo modello presenta tutti i vantaggi delle cucine lineari, come la semplicità e la praticità, ma a questi aggiunge la presenza di ulteriori pensili ed armadietti disposti lungo le due pareti parallele. Data la sua struttura, questa cucina non si presta ad accogliere un tavolo con le sedie, ed è quindi utilizzabile solo come luogo di lavoro.
Per via della configurazione degli spazi e la distribuzione degli impianti, in alcuni casi è necessario progettare una cucina angolare che ricopre due pareti perpendicolari.
Tuttavia, questa scelta può essere dettata esclusivamente da motivazione estetiche, perché la cucina ad angolo risulta molto elegante e funzionale.
Per una corretta progettazione bisogna prima di tutto decidere quali elementi debbano essere posizionati nell’angolo. Per un risultato estetico appagante spesso viene suggerito di collocare il piano cottura e la cappa proprio nell’angolo. In commercio esistono diversi modelli di cappe angolari adatti ad ogni stile.
Un’altra soluzione può essere quella di collocare nell’angolo il lavabo, al quale abbinare nella parte superiore un ripiano di pari dimensioni.
Nell’angolo possono anche essere posizionati dei mobili con cestelli girevoli, comodi e capienti.
Stabilito che cosa posizionare nell’angolo, si potrà decidere cosa collocare lungo le due pareti.
La cucina a U si distribuisce lungo tre pareti, è pratica e spaziosa ed ha molti ripiani e pensili.
Viene spesso utilizzata negli appartamenti piccoli, soprattutto negli open space composti da cucina e soggiorno, dove è necessario sfruttare al massimo tutto lo spazio disponibile.
Infatti, con una cucina a U è molto più facile organizzare le aree di lavoro:
- sulla prima parete si potrà predisporre la zona lavaggio con lavello, lavastoviglie e pensili;
- sulla seconda parete la zona cottura con top per preparare i cibi e fornelli;
- sulla terza parete la zona per la conservazione dei cibi, il frigorifero e gli armadietti.
La cucina a G è meno diffusa delle altre, tuttavia risulta altrettanto ottimale sia dal punto di vista estetico che pratico. È composta da due lati disposti ad angolo appoggiati lungo le pareti e un terzo lato unito al resto della cucina solo dalla parte superiore.
Tale elemento può essere utilizzato come piano d’appoggio o da lavoro, ma anche come tavolo per pasti veloci. Il lato scoperto viene completato con sgabelli e negli open space diventa il divisorio tra cucina e soggiorno.
La cucina con penisola è composta da due parti:
- quella centrale disposta lungo una o due pareti;
- quella periferica, cioè la penisola, costituita da un prolungamento unito alla cucina solo da un lato.
Questa cucina viene spesso installata negli open space, dove la penisola diventa elemento divisorio fra cucina e soggiorno.
Se il posizionamento degli impianti lo consente, è possibile inserire nella penisola un piano cottura o un lavello, oppure entrambi.
La penisola può anche essere utilizzata come tavolo.
Spesso viene attrezzata con cassetti e scaffali.
L’isola è quella parte della cucina che rimane completamente distaccata dal resto dei mobili e costituisce quindi un elemento aggiuntivo che può essere utilizzato come piano cottura o piano di lavoro.
La cucina con isola può essere utilizzata in presenza di spazi ampi e permette di muoversi liberamente e senza ostacoli.
Se si desidera progettare una cucina con un’isola che ospita il piano cottura, è necessario installare a soffitto una cappa a sospensione, in modo da espellere i fumi ed i vapori.
Questa soluzione permette di cucinare avendo sempre una visuale ampia sulla zona living al posto della consueta parete. L’isola può essere usata anche come tavolo e avere cassettiere e armadietti.
I passaggi per progettare e disegnare una cucina
RICHIESTA PREVENTIVI
Per realizzare una cucina è necessario contattare un architetto d’interni al quale richiedere l’elaborazione di un progetto.
Tuttavia, prima di rivolgersi al professionista, è consigliabile stabilire in anticipo un budget da destinare al lavoro, in modo da permettere all’architetto di orientarsi nella scelta dei materiali e del tipo di cucina da proporre al cliente.
Se si desidera realizzare una cucina economica è meglio sapere in anticipo quali sono i materiali non troppo costosi ma di qualità che possono essere utilizzati.
Fra questi c'è il laminato, utilizzato per rivestire mobili e top: è duraturo, resistente, impermeabile, igienico, imita perfettamente materiali più costosi come legno o pietra.
Un altro materiale ancora più economico è il melaminico, composto da pannelli di legno rivestiti con resina sintetica, la resina melaminica. Il melaminico non risente dell’umidità e del vapore, è impermeabile e resistente all’usura, ai graffi ed alle ammaccature. E' disponibile in diversi colori e fantasie.
Chi invece ha un budget più ampio per progettare e disegnare una cucina elegante, può optare per materiali come il legno, il marmo e la pietra.
Le cucine in legno sono sicuramente più costose, ma sono costituite da un materiale caldo, durevole ed accogliente, soprattutto se si scelgono noce, ciliegio, rovere ed acero.
Molto spesso ci si chiede se sia meglio progettare una cucina su misura o componibile, perché questo aspetto influenza non solo il prezzo, ma anche il risultato finale.
Prima di contattare l’architetto è meglio sapere quali sono i vantaggi e gli svantaggi correlati alle due tipologie di cucina.
Progettare una cucina su misura permette di sfruttare al massimo tutto lo spazio disponibile, e di ottenere un prodotto unico ed altamente personalizzato. Tuttavia, il prezzo di una cucina misura è più alto rispetto a quello delle cucine componibili. Inoltre, i tempi di esecuzione e realizzazione dei mobili sono mediamente più lunghi.
La cucina componibile, invece, è costituita da pezzi fabbricati in serie che vengono successivamente assemblati in base allo spazio, alle necessità ed ai gusti del cliente.
Il costo, quindi, è nettamente più basso, e i tempi di consegna molto più brevi. Tuttavia, anche se disponibili in una grande varietà di modelli, colori e materiali, le cucine componibili non possono essere più di tanto personalizzate.
Qualsiasi sia il budget preventivato, per la corretta elaborazione di un preventivo l’architetto ha bisogno di conoscere le seguenti informazioni:
- planimetria della cucina;
- fotografie del locale;
- metratura della cucina;
- piano in cui è situato l’immobile;
- posizione delle finestre e la loro altezza da terra;
- posizionamento degli impianti (prese luce e tubature);
- presenza di eventuali gradini per accedere al locale;
- elettrodomestici che si desidera inserire;
- budget preventivato.
CONFRONTO PREVENTIVI
Stabiliti budget e necessità, arriva il momento di contattare diversi architetti.
Verranno richiesti e messi a confronto diversi preventivi per poi scegliere quello maggiormente corrispondente alle proprie necessità.
Il preventivo deve contenere alcuni elementi di base, come le generalità delle parti, la data, il lavoro da svolgere, il prezzo, le tempistiche e le modalità di pagamento.
Per quanto riguarda il prezzo, bisognerebbe applicare la regola della massima chiarezza: più un preventivo è dettagliato, meglio è.
Il preventivo dovrebbe riportare sia prezzo totale, sia il costo dei singoli lavori e materiali.
Dovrebbe anche essere specificato l’importo di un eventuale anticipo e la possibilità, da parte del professionista, di concedere una rateizzazione.
Anche per quanto riguarda la data di consegna bisognerebbe stabilire regole chiare: il professionista dovrebbe indicare la tempistica di realizzazione del lavoro.
Da non dimenticare l'esplicitazione degli eventi, indipendenti da chi rilascia il preventivo, che possono causare dei ritardi, come la mancata consegna da parte del fornitore.
SCELTA DEL PROFESSIONISTA
Qual è il criterio per scegliere fra diversi preventivi?
Uno degli errori più frequenti in questi casi è quello di optare tout court per il preventivo con il prezzo più basso.
Questa modalità di scelta può essere sicuramente allettante, tuttavia non sempre si rivela la tattica migliore.
Infatti, il primo aspetto che bisognerebbe valutare non è tanto il prezzo, ma il dettaglio del preventivo. Un preventivo con un prezzo molto basso ma non dettagliato non sempre risulta il più economico, perché magari omette voci che invece, in un momento successivo, possono rivelarsi significative.
È invece più sicuro scegliere il preventivo che riporta le singole voci di costo: queste specifiche sono una garanzia di correttezza sia per il cliente che per l’architetto.
Anche per quanto riguarda le tempistiche bisogna usare accortezza: un lavoro eseguito correttamente richiede sempre il suo tempo.
Non bisogna quindi affidarsi per principio solo a coloro che affermano di eseguire il lavoro in un lasso di tempo molto breve. Tutto questo, infatti, potrebbe andare a discapito della qualità del risultato.
SOPRALLUOGO
A questo punto, l’architetto incaricato effettuerà il sopralluogo per prendere le misure esatte.
Per creare un progetto ad hoc è necessario che il professionista si confronti con il cliente, il quale dovrà esporre gusti e necessità.
Prima di progettare la cucina, spesso l’architetto fornisce consigli sui materiali, il colore e la disposizione dei mobili.
Il progetto includerà anche gli aspetti più tecnici, come la ventilazione e l’illuminazione del locale.
Per legge ogni cucina deve essere dotata di un foro di areazione e di una cappa aspirante o filtrante.
La cappa aspirante convoglia i fumi all’esterno attraverso la canna fumaria. Se la canna fumaria non è presente, allora si può ricorrere alla cappa filtrante, che non espelle i fumi all’esterno ma purifica l’aria per poi rimetterla nell’ambiente.
Un altro aspetto fondamentale è quello dell'illuminazione della cucina.
Per quanto possibile, l’architetto disporrà mobili e piani lavoro in modo da sfruttare al massimo la luce naturale.
A questo scopo, risulta molto importante il posizionamento del piano di lavoro: l’esposizione diretta del piano alla luce solare può dare fastidio a chi lavora, ma se la luce solare si trova alle spalle di chi cucina si formano zone d’ombra.
L’ideale è posizionare il piano di lavoro in modo che riceva la luce lateralmente.
Per quanto riguarda la luce artificiale, in cucina devono essere presenti sia lampade a luce diffusa posizionate sopra il tavolo ed in grado di illuminare tutto l’ambiente, sia lampade a luce direzionata per illuminare la zona lavoro.
La giusta combinazione delle luci permette di ottenere un risultato gradevole e un notevole risparmio.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Una volta terminato, il progetto dovrà essere presentato al cliente.
Per la presentazione esistono programmi in grado di offrire una visuale completa di come sarà la cucina una volta realizzata. Si tratta dei programmi per progettare la cucina in 3D, che sono in grado mostrare il risultato finale in tutte le sue sfaccettature e da qualsiasi lato prospettico.
In questo modo l’architetto interagirà direttamente con il cliente, e, se necessario, potrà modificare rapidamente alcuni aspetti della cucina.
APPROVAZIONE DA PARTE DEL CLIENTE
Dopo la presentazione, il cliente dovrà approvare il progetto in ogni sua parte. Solitamente, il progetto si divide in tre sezioni:
- progetto base: contiene la pianta attuale e la pianta 2D così come modificata dal progetto;
- progetto avanzato: oltre le piante 2D include ulteriori dettagli, come una relazione sui colori, i materiali e le finiture;
- progetto completo: comprende la pianta 3D che mostra in maniera dettagliata i mobili, i colori, le finiture, i materiali ed espone il risultato finale e realistico di come sarà la cucina.
INIZIO DEI LAVORI
In questa fase dovranno essere contattati i professionisti che realizzeranno la cucina, come il falegname o la ditta fornitrice dei mobili, l’idraulico e l’elettricista per gli impianti, il muratore se è prevista l’esecuzione di opere in muratura come l’abbattimento di un muro per realizzare un open space con cucina e soggiorno.
In quest’ultimo caso, poiché si tratta di un intervento di ristrutturazione straordinaria, l’architetto dovrà presentare in Comune la DIA prima di iniziare i lavori.