In questa guida
- Prezzo impianto riscaldamento
- I migliori sistemi di riscaldamento
- Informazione utile
- Quali sono i materiali di combustione per le caldaie?
- Quanto costa fare un impianto di riscaldamento da zero?
- Prezzi indicativi per un impianto di riscaldamento calcolati al mq
- Domande frequenti sulle caldaie
- Quali sono gli interventi di manutenzione per un impianto di riscaldamento?
- I lavori sull'impianto di riscaldamento maggiormente richiesti
- Agevolazioni e detrazioni fiscali per i lavori sull'impianto di riscaldamento
- Come scegliere la classe energetica?
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Prezzo impianto riscaldamento
Tipo di impianto di riscaldamento | Prezzo | Dettagli |
Riscaldamento casa (impianto) | 5.000 € | 100 m² a pellet / 10 kW |
Riscaldamento ufficio | 8.500 € | 150 m² a pavimento |
Riscaldamento villa | 7.000 € | 300 m² pompa di calore |
Riscaldamento locale commerciale | 6.000 € | 200 m² pompa di calore |
Riscaldamento ristorante | 20.000 € | 300 m² pavimento |
Riscaldamento negozio | 8.000 € | 500 m² pompa di calore |
Riscaldamento capannone industriale | 60.000 € | 1.000 m² pompa di calore |
Riscaldamento veranda | 1.000 € | 10 m² riscaldamento elettrico |
Riscaldamento centralizzato condominio | 50.000 € | 500 m² centralizzato |
Come otteniamo i prezzi?
I migliori sistemi di riscaldamento
Riscaldamento a pavimento
Il sistema di riscaldamento a pavimento viene anche detto “a pannelli radianti”, perché prevede l'installazione di pannelli radianti alla base del pavimento e al di sotto del rivestimento. La caratteristica principale di questo tipo di riscaldamento è che le tubazioni (nel caso di un impianto ad acqua a circuito chiuso) o resistenze elettriche (nel caso di un impianto elettrico) vengono disposte sotto il pavimento ed appoggiate a pannelli isolanti.
Il vantaggio di questo tipo di riscaldamento è legato soprattutto all'assenza dei radiatori all'interno della casa, ad una ridotta quantità di polvere e ad una migliore qualità dell'aria. Il tipo di calore è uniforme e compatto.
Lo svantaggio principale di un riscaldamento a pavimento è limitato al fatto che non tutti i rivestimenti possono accogliere questo tipo di impianto. Un esempio classico è il parquet in legno massello.
- Prezzo impianto riscaldamento a pavimento: da 30€ a 80€/mq.
Riscaldamento ad infrarossi
Il riscaldamento a infrarossi sfrutta le proprietà dei raggi infrarossi, un tipo di radiazione invisibile all’occhio umano capace di riscaldare direttamente l'ambiente senza necessità di operare sull’aria.
I pannellidi cui si compone l'impianto vengono installati a parete e sono ricoperti da una superficie in vetro a più strati. Quello che alimenta la produzione di raggi a infrarossi è chiaramente l'energia elettrica, ragion per cui, se si sfrutta un impianto fotovoltaico, i consumi risultano chiaramente più bassi.
Gli aspetti positivi di questo tipo di riscaldamento sono l'igiene e la quasi totale assenza di polvere e allergeni (che solitamente vengono liberati e fatti circolare con altri sistemi di riscaldamento).
L'elemento negativo da considerare è la totale assenza di accumulo di temperatura. Una volta spento l'impianto, si esaurisce la produzione di calore e la casa ripiomba nel freddo.
- Quanto costa fare un impianto di riscaldamento ad infrarossi da zero? Circa 3.000€-4.000€.
Riscaldamento a soffitto
Il riscaldamento a soffitto, lo si intuisce dalla sua definizione, è caratterizzato da un'installazione a soffitto, cioè, nella parte alta della casa. Questo porta a una diffusione del calore dall'alto verso il basso, dunque, esattamente il contrario dell'installazione del riscaldamento a pavimento. Come in questo tipo di riscaldamento, anche in quello a soffitto si sfrutta un sistema radiante, fatto di tubazioni che ricoprono buona parte del soffitto in modo da generare una fitta rete diffusiva. I tubi sono poi solitamente coperti con il controsoffitto. Il cartongesso è il materiale più scelto per tale lavoro, perché presenta delle ottimali proprietà di accumulo e conduzione del calore, sprigionandolo in maniera graduale nell'ambiente.
Uno svantaggio di questo sistema è l'inefficacia, in caso di abitazioni con soffitti molto alti.
Prezzo impianto riscaldamento a soffitto: circa 70€-80€/mq.
Riscaldamento a battiscopa
Il riscaldamento a battiscopa fa parte di quella serie di riscaldamenti definiti "radianti", ovvero, tramite la stesura di una fitta rete di tubazioni conduttrici, si diffonde calore in modo radiante lungo una detrminata porzione di spazio. In questo caso trattasi del perimetro della casa, visto che le tubazioni, precisamente due, passano sotto il battiscopa avvolgendo la casa in modo completo e senza tralasciare alcun angolo. I tubi sono solitamente realizzati in materiale altamente conduttivo, come il rame e per un verso trasportano acqua calda, per l'altro acqua fredda.
Il pro di questo sistema è senza dubbio nell'igiene, nel tipo di calore uniforme, nel risparmio energetico.
Prezzo impianto riscaldamento a battiscopa in legno (con accessori, manodopera e battiscopa di finitura): circa 140€ per metro lineare.
Riscaldamento a battiscopa costo modello in PVC: circa 110€/m.
Radiatori a parete
Il riscaldamento proveniente da un radiatore a parete, sia che si tratti di moduli di design, sia che si tratti del classico radiatore in ghisa o in alluminio resta il più diffuso e utilizzato. Tra i materiali più scelti c'è senz'altro l'alluminio, leggero e performante, meno diffuso l'efficientissimo carbonio. Il pro di queste soluzioni, tuttavia, è nella diffusione compatta e uniforme del calore: ogni stanza riceve calore attraverso il radiatore con ottimi risultati. Il contro è legato essenzialemente alla qualità dell'aria: il calore diffuso da un radiatore produce aria secca, non umidificata, e i moduli del radiatore vanno sempre spolverati per evitare la diffusione della polvere. Inoltre un radiatore va sempre controllato all'inizio dell'accensione dei termosifoni, facendo fuoriuscire l'aria in eccesso dai moduli, per agevolare una buona ed efficiente diffusione dell'acqua calda.
- Prezzo impianto riscaldamento con radiatori: circa 5.000€ per 100 mq.
Riscaldamento a vista
Tra le idee più apprezzate relative agli impianti di riscaldamento a vista, vi sono quelle che prevedono l’installazione delle tubature in rame o in multistrato. Questa configurazione è ideale per i contesti in stile industriale, e può essere utilizzata da chi predilige interni dai gusti ricercati e particolari. Oltre a rappresentare un’ottima soluzione per ottenere uno spazio di design, il riscaldamento a vista è più facile ed economico da installare e da mantenere, rispetto agli impianti termici tradizionali.
- Impianto di riscaldamento a vista costo: circa 70€/mq.
Informazione utile
Installare un impianto di riscaldamento in casa ha un costo piuttosto variabile in base alla tipologia scelta. Il prezzo medio di questo intervento, basato su sistemi e installazioni tradizionali, si aggira intorno a 6.000€.
- 1-2 settimane
- Dificoltà: Medio-Alta
Quali sono i materiali di combustione per le caldaie?
Caldaia a gas
Il sistema di riscaldamento più utilizzato è quello composto da una caldaia a gas (metano – gpl) abbinata ai radiatori o termosifoni.
Le caldaie a gas più efficienti sono quelle a condensazione in classe A che funzionano con il recupero del calore latente di condensazione, attraverso il ricircolo dei fumi nello scambiatore di calore.
Il pro di una caldaia a gas a condensazione è soprattutto nei consumi: il risparmio di combustibile su base annua si attesta mediamente intorno al 15-20% con la possibilità di ottenere benefici maggiori in determinate circostanze. Ad esempio, utilizzando pannelli radianti a pavimento.
Prezzo impianto riscaldamento a gas:
- l'allaccio in sé ha un costo che varia da poche centinaia di euro a circa 1.400€ per le zone molto isolate.
- Il consumo annuo di metano è pari a circa 8,05€/mq da moltiplicare per i mq totali della casa.
Caldaia elettrica
Le caldaie elettriche sono tra le migliori soluzioni se si ha intenzione di acquistare un impianto di riscaldamento che si occupi anche della produzione di acqua calda sanitaria.
Le caldaie elettriche sono molto simili alle più tradizionali caldaie a gas o a quelle a condensazione. Rispetto a queste soluzioni, però, esse sono più sicure e contribuiscono a ridurre i consumi domestici.
Le caldaie elettriche sono anche più ecologiche perchè non producono fumi di scarico che vengono poi dispersi nell’ambiente. Per questo motivo, spesso, si consiglia di abbinare questo tipo di caldaia ad un impianto fotovoltaico, così da ridurre anche il consumo di energia.
Le caldaie elettriche, inoltre, non richiedono il controllo annuale, come nel caso delle soluzioni tradizionali.
Il costo di una caldaia elettrica comprensivo di installazione varia da 900€ a 1.200€.
Caldaia a gasolio
Le caldaie a gasolio vengono alimentate da combustibili liquidi e sono considerate un’ottima soluzione anche dal punto di vista ecologico, dato che i consumi sono mediamente ridotti, rispetto ad altri sistemi di riscaldamento.
Un pro delle caldaie a gasolio è quello di poter funzionare in associazione a un impianto che sfruttai pannelli solari.
Prima di acquistare una caldaia a gasolio è bene valutarne le modalità d’installazione e la possibilità di integrazione con i vari sistemi di riscaldamento o di produzione dell’acqua calda.
Le soluzioni più vendute sono la caldaia a gasolio con condensazione a pavimento e la caldaia con pannelli radianti a pavimento.
Quanto costa acquistare una caldaia a gasolio?
I prezzi variano dai 900€ (per i modelli base) fino ad arrivare a 1.500€ per le tipologie più performanti.
Caldaia a bio massa
Chi desidera adottare sistemi alternativi, può optare per il riscaldamento a biomassa,che è ecologico ed economico. Esistono, infatti, caldaie che funzionano con carburanti naturali e non inquinanti, come il pellet, il legno e il cippato.
Il combustibile a biomassa, oltre ad essere facilmente reperibile è estremamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Prezzo impianto riscaldamento a biomassa
Installare un impianto a biomassa porta certamente vantaggi economici: a parità di resa, il combustibile la biomassa costa meno rispetto alle fonti tradizionali.
Bisogna tuttavia tener conto che gli impianti a biomassa richiedono un investimento maggiore di acquisto: circa il triplo rispetto ad un sistema tradizionale. Per una caldaia a pellet a uso monofamiliare, si può spendere da 3.000€ a 6.000€.
Quanto costa fare un impianto di riscaldamento da zero?
I costi per fare un impianto di riscaldamento da zero variano principalmente in base alla tipologia di sistema da realizzare, alla metratura della casa e infine, alle tariffe dei professionisti.
La spesa da sostenere per progettare un impianto termico con termostufa e pavimento radiante, ad esempio, è certamente minore rispetto al costo relativo all’installazione dei sistemi di riscaldamento elettrico. Questi ultimi, infatti, sono piuttosto economici.
Quando si ha a che fare con gli impianti termici abbinati ai termosifoni, è necessario prestare attenzione, poiché i prezzi possono risultare più elevati, soprattutto nel caso in cui si scelga di montare dei termoarredi di design e si abbia la necessità di acquistare un gran numero di radiatori.
In linea generale, i prezzi per installare un impianto di riscaldamento da zero variano da 4.500€ a 10.000€ circa.
I costi extra riguardanti l’installazione di un impianto di riscaldamento da zero possono includere:
- lavori in muratura (rifacimento massetto, posa nuova pavimentazione, smaltimento macerie etc.): costo medio di circa 30€/mq;
- eventuale installazione impianto fotovoltaico: costo variabile da 5.000€ a 9.000€ circa;
- pulizia post lavori: prezzo variabile da 120€ a 500€ circa.
Prezzi indicativi per un impianto di riscaldamento calcolati al mq
Mq | Prezzo |
Costo impianto di riscaldamento appartamento 100 mq | 8.000€ |
Costo impianto di riscaldamento casa 200 mq | 16.000€ |
Costo impianto riscaldamento appartamento 60 mq | 4.800€ |
Costo impianto riscaldamento appartamento 70 mq | 5.600€ |
Costo impianto riscaldamento appartamento 80 mq | 6.400€ |
Costo impianto riscaldamento casa 100 mq | 8.000€ |
Costo impianto riscaldamento casa 150 mq | 12.000€ |
Costo impianto riscaldamento casa 120 mq | 9.600€ |
Domande frequenti sulle caldaie
Che differenza c'è tra le varie modalità di circolazione d'acqua delle caldaie?
In ogni caldaiaè possibile distinguere due tipi di circuiti basilari: il circuito idraulico ed il circuito a gas. Il circuito idraulico funziona in maniera esclusiva per il riscaldamento o per la produzione di acqua calda sanitaria. Questo circuito è suddiviso in due sotto-circuiti, quello di riscaldamento collegato allo scambiatore termico in camera di combustione (scambiatore primario) e quello per la produzione di acqua calda sanitaria collegato ad uno scambiatore secondario. Quest'ultimo scambia energia termica tra il primario e l'acqua fredda proveniente dalla rete idrica.
È meglio installare la caldaia esternamente o all'interno di una casa?
La caldaia può essere installata sia all'interno sia all'esterno. Non ci sono controindicazioni, solo modelli adeguati tra cui scegliere (a camera aperta, a camera stagna) e ragioni estetiche (visto che la caldaia è uno strumento ingombrante e poco bello da vedere). Una caldaia installata all'interno è chiaramente meno esposta agli agenti atmosferici, pertanto ha una tenuta dei materiali nettamente migliore nel tempo. Tuttavia, per qualunque installazione si opti, va sempre seguita la normativa afferente.
Quali sono le differenze tra caldaie murali, a basamento o a fiamma inversa?
- Le caldaie murali si rivelano particolarmente adatte per l’uso domestico, soprattutto quando si opta per l'installazione interna, perché di fatto sono caldaie piccole e compatte. Possiamo scegliere tra una caldaia murale a camera aperta (che va sempre installata all'esterno della casa o in appositi locali aerati) con canna fumaria a tiraggio naturale (che preleva dall'ambiente in cui è installata l'aria che serve per la combustione), oppure, una caldaia murale a camera stagna a tiraggio forzato (in cui il prelievo e l'espulsione dell'aria avvengono direttamente dall'esterno). Questo modello è adatto per l'installazione all'interno.
- Le caldaie a basamento sono caldaie solide e affidabili proposte nella versione solo riscaldamento o con accumulo di acqua calda sanitaria (che varia da 50 a 200 litri). Sono installate "a basamento", cioè a terra, perché sono molto più grandi di quelle murali, dato che contengono un bollitore integrato capace di produrre elevate quantità d'acqua. Si rivela pertanto adatta per servire famiglie numerose o piccoli condomini.
- Le caldaie a fiamma inversa presentano una camera di combustione collocata sotto il vano di carico della legna, ossia, il serbatoio, in modo che questa bruci gradualmente e si ottenga un risparmio sensibile del combustibile. Questa tipologia di caldaia possiede il vantaggio di poter bruciare anche ciocchi di legna umidi e secchi garantendo sempre un ottimale livello di efficienza termica: il legno viene costantemente pre-essicato tramite un aspiratore integrato prima di entrare in combustione, permettendo di aumentarne la resa.
A cosa serve il vaso di espansione nell'impianto di riscaldamento?
Il vaso di espansione è un componente idraulico presente nelle caldaie per il riscaldamento domestico e ha la funzione di contenere le variazioni improvvise di pressione del circuito evitando sbalzi e colpi d'ariete, che altrimenti, dovrebbero essere assorbiti, con possibili danni, dall'impianto.
Quali sono gli interventi di manutenzione per un impianto di riscaldamento?
Quando programmare la manutenzione ordinaria della caldaia?
Il DPR n. 74 del 2013 precisa che le operazioni di manutenzione ordinaria della caldaia devono essere eseguite da ditte abilitate, in conformità alle prescrizioni e con la periodicità contenuta nelle istruzioni tecniche fornite dalla ditta che ha installato l'impianto.
Solitamente la ditta che si occupa dell'assistenza della caldaia suggerisce di controllarla prima che riparta la stagione in cui verrà utilizzata a pieno regime con l'utilizzo del riscaldamento, per cui il periodo più indicato è la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
Il controllo dei fumi va effettuato invece ogni 2 anni.
Verifica del rendimento energetico
L’operatore abilitato che si occuperà della manutenzione ordinaria dell'impianto termico dovrà, con la cadenza prevista dall’art.8, comma 1 del D.P.R. 74/2103, effettuare un controllo di efficienza energetica i cui esiti vanno riportati sulle schede 11 e 12 del libretto di impianto e sul pertinente rapporto di controllo di efficienza energetica allegato al D.M. 10 febbraio 2014 da rilasciare al responsabile dell’impianto che ne sottoscrive copia per ricevuta e presa visione.
Il controllo sarà effettuato:
- su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW
- sugli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW, si effettua un controllo di efficienza energetica riguardante:
La cadenza da rispettare è quella dell’allegato A del D.P.R. 74/2013.
L’art. 8, comma 3 del D.P.R. 74/2103, prevede che i controlli di efficienza energetica devono essere inoltre realizzati:
- all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, a cura dell’installatore;
- nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come per esempio il generatore di calore;
- nel caso di interventi che non rientrino tra quelli periodici, ma tali da poter modificare l’efficienza energetica.
In cosa consiste la manutenzione straordinaria?
Questo tipo di manutenzione ha lo scopo di ripristinare il meccanismo dell’impianto termico qualora si verifichi un malfunzionamento. Per le attività di manutenzione straordinaria della caldaia , per esempio, vengono utilizzati strumenti e attrezzature non ordinarie in quanto si opera con riparazioni, ricambi o sostituzioni parziali o totali delle componenti dell’impianto.
Gli interventi di manutenzione straordinaria deve essere svolta da imprese specializzate e abilitate ai sensi del DM 37/08.
I lavori sull'impianto di riscaldamento maggiormente richiesti
La pulizia della canna fumaria è un'attività di manutenzione che va effettuata con una certa periodicità, solitamente, quando si sentono cattivi odori, quando si nota un tiraggio inadeguato e quando la fuliggine invade il pavimento.
La pulizia della canna fumaria andrebbe effettuata ogni 40 quintali di legna bruciata per i camini, ed ogni 20 quintali di materiale bruciato per quanto riguarda le stufe a pellet.
Quanto si spende per la pulizia della canna fumaria?
- Per la canna fumaria del camino: circa 40€;
- per la canna fumaria della stufa: da 80€ a 100€.
L'installazione dei contabilizzatori di calore è un passaggio necessario quando installa un sistema di riscaldamento centralizzato e condominiale.
I contabilizzatori di calore sono strumenti utilissimi che consentono ai condomini con riscaldamento centralizzato di ripartire la spesa per i consumi di gas, che non saranno quindi più valutati in base ai metri quadri, bensì, in base ai consumi effettivi di ogni singola abitazione.
I contabilizzatori permettono anche un certo risparmio energetico, dato che ognuno all'interno del condominio può utilizzare in modo più parsimonioso il riscaldamento e vedersi addebitato in bolletta solo quanto consumato.
- Per un appartamento di 80 mq, l'acquisto e l'installazione dei contabilizzatori indiretti hanno un costo compreso tra 100€ e 120€.
La pulizia e la manutenzione della caldaia sono operazioni necessarie ed obbligatorie, per ogni impianto di riscaldamento. Secondo la periodicità prevista dalla legge e secondo quanto specificato da ogni singolo Comune, si deve procedere ad effettuare manutenzione e pulizia ogni anno, per essere certi di avere un impianto sicuro, che non inquini e consumi non oltre i limiti.
La pulizia e la manutenzione della caldaia devono poi essere eseguite da personale specializzato, che rilascerà anche un certificato di conformità dell'impianto, il cosiddetto Bollino Blu, che attesta l'avvenuto controllo.
- Il costo per la manutenzione ordinaria della caldaia (in cui è compresa la pulizia) varia a seconda delle società contattate e della Regione. Solitamente, la spesa oscilla da 60€ a 80€.
La sostituzione della caldaia è tra i passaggi che si possono effettuare quando si ha come obbiettivo l'efficientamento energetico. La sostituzione della caldaia va effettuata con un modello più recente che rispetti parametri più stringenti in merito ai consumi ed all'inquinamento.
Negli ultimi anni si è vista una larga commercializzazione delle caldaie a condensazione, ossia, delle caldaie che riescono a recuperare il calore dei fumi di condensazione, risparmiando sui consumi e dando prestazioni migliori.
L'installazione di queste caldaie, inserite in un contesto di efficientamento energetico, garantiscono anche una detrazione fiscale che può raggiungere il 65%, con un risparmio anche sul costo complessivo del nuovo impianto.
- Il costo di una caldaia a condensazione è chiaramente più alto rispetto a quello di una caldaia tradizionale, e oscilla da 3.200€ a 4.000€.
La sostituzione dei vecchi termosifoni è tra i lavori previsti quando si opta per una ristrutturazione del proprio impianto di riscaldamento. L'obbiettivo, in questo caso, può non essere unicamente di natura estetica, bensì, legato a un adeguamento del calorifero ad una nuova e più performante soluzione di riscaldamento.
È il caso, ad esempio, dei termosifoni in ghisa, ancora largamente utilizzati, ma che necessitano di temperature dell'acqua particolarmente elevate per funzionare correttamente (circa 70°/80°).
I termosifoni in acciaio o alluminio, invece, sono in grado di avere una massima efficienza attorno a 50°/60°, cosa che permette il loro uso con i moderni sistemi con caldaie a condensazione, la cui temperatura di mandata è similare.
Quanto costano queste tipologie di termosifoni?
- Termosifone in ghisa: da 20€ a 30€ per elemento;
- Termosifone in alluminio: da 10€ a 20€ per elemento;
- Termosifone in acciaio: da 10€ a 20€ per elemento.
Agevolazioni e detrazioni fiscali per i lavori sull'impianto di riscaldamento
Ci sono interventi che riguardano la manutenzione dell'impianto di riscaldamento che garantiscono l'accesso al cosiddetto Ecobonus, e dunque ad agevolazioni e detrazioni fiscali, dal 50% fino al 65%:
- la sostituzione parziale o totale dell'impianto con caldaie a condensazione o con pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria da diritto a una detrazione alta pari al 65%.
tutti quegli interventi finalizzati al risparmio energetico, alla cablatura dell'edificio ed altri lavori sull'impianto di riscaldamento che rientrano nei parametri delle ristrutturazioni o nell'ambito di lavori di ristrutturazione danno diritto invece a una detrazione del 50% per una spesa massima di 96.000€.
Per ottenere questi rimborsi si devono presentare i bonifici originali di pagamento, l'attestazione di Asservazione, l'APE che riporta i nuovi dati sull'efficienza energetica e tutte le ricevute delle spese legate all'opera.
A partire dal 1° giugno 2014 gli impianti termici devono essere muniti di un libretto di impianto (nuovo modello) per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per il rapporto di efficienza energetica.
Come scegliere la classe energetica?
La certificazione energetica degli edifici è regolamentata dal D.Lgs. 192/05 e dai successivi interventi legislativi completati con il DM 162/15. Essa è obbligatoria per tutti gli immobili e si calcola in base a una scala di valore crescente, da 1 a 10, dove 1 è il valore meno virtuoso e 10 quello più efficiente.
A questi numeri corrispondono, di fatto, specifiche prestazioni energetiche (EP), a cui corrispondono le relative classi di consumo. Vediamo nel dettaglio come vengono classificati gli immobili in base alla classe di consumo:
- 1 è il valore energetico più basso, a cui viene assegnata la classe energetica G; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 3,50 EP.
- Valore 2 - classe energetica F; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 2,60 EP, inferiori o uguali a 3,50 EP.
- Valore 3, a cui viene assegnata la classe energetica E; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 2,00 EP, inferiori o uguali a 2,60 EP.
- Valore 4, a cui viene assegnata la classe energetica D; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 1,50 EP, inferiori o uguali a 2,00 EP.
- Valore 5, a cui viene assegnata la classe energetica C; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 1,20 EP, inferiori o uguali a 1,50 EP.
- Valore 6, a cui viene assegnata la classe energetica B; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 1,00 EP, inferiori o uguali a 1,20 EP.
- Valore 7, a cui viene assegnata la classe energetica A1; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 0,80 EP, inferiori o uguali a 1,00 EP.
- Valore 8, a cui viene assegnata la classe energetica A2; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 0,60 EP, inferiori o uguali a 0.80 EP.
- Valore 9, a cui viene assegnata la classe energetica A3; i consumi minimi di riferimento sono superiori a 0,40 EP, inferiori o uguali a 0.60 EP.
- Il valore 10 è il valore energetico più alto. A questo valore viene assegnata la classe energetica A4; il consumo massimo di riferimento è inferiore o uguale a 0.40 EP.
Il calcolo della classe energetica viene effettuato da una figura professionale specifica, ossia, il certificatore energetico, che si occupa di svolgere la diagnosi energetica di un immobile in condizioni di utilizzo standard, a seconda della zona climatica.
Sarà compito del certificatore rilasciare l'APE, cioè l'Attestato di Prestazione Energetica, che contiene tutte le caratteristiche di un edificio dal punto di vista energetico, inclusa la Classe Energetica a cui l'immobile appartiene.
Il documento viene redatto in conformità con le Linee Guida emanate dal decreto ministeriale del 26 giugno 2009 o con le direttive regionali.